[03/05/2010] News

MUD 2010: è proroga fino al 30 giugno ma “’l modo ancor m’offende”

Dopo una gestazione quantomeno faticosa, il Governo, nella riunione del Consiglio dei Ministri di questa mattina (30 aprile), ha concesso la proroga al prossimo 30 giugno per la presentazione del Mud 2010 con riferimento ai rifiuti prodotti e gestiti nel 2009. Il modello da utilizzare è quello pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 28 aprile 2010 (che ha sostituito il Dpcm 2 dicembre 2008) ([1]). Restano valide le dichiarazioni presentate alla data di entrata in vigore del decreto legge, utilizzando il Dpcm  2 dicembre 2008.

La notizia è buona ma, come direbbe Padre Dante "'l modo ancor m'offende". La Francesca di Dante si sentiva danneggiata non dall'amore con Paolo Malatesta, bensì dal modo con il quale questo amore si era realizzato (con la passione e non secondo i canoni gentili dell'amor cortese). L'inciso dantesco, dopo la vicenda Mud 2010, ben esprime il sentimento che si prova in questo momento. Tra proroghe promesse da mesi e non concesse, presentate e non approvate, modelli nuovi che appaiono in Gazzetta ufficiale due giorni prima della scadenza e, poiché sbagliati, vengono corretti al telefono e ancora (mentre scrivo è la mattina del 30 aprile 2010) non sono stati ripubblicati in Gazzetta, proroga che arriva il giorno stesso della scadenza. Nel frattempo, panico e condotte confuse, messaggi distorti, chiarezza impossibile. Insomma, una farsa.

Nel frattempo il Governo dell'ambiente ha creato un sistema articolato per la tracciabilità dei rifiuti (Sistri) e  sta preparando il recepimento della direttiva 2008/98/Ce sui rifiuti. Insomma, sta facendo cose importanti e di rilevante impatto sulla vita delle imprese ma non è riuscito ad ottenere in tempo e con la dovuta programmazione uno straccio di proroga. 

Non ci sentiamo tutti un po' offesi? Non dal contenuto del nuovo Mud o dalla proroga, ma da come tutto questo è avvenuto: senza rispetto per circa 600.000 aziende che, bene o male, sono il motore economico di questo strano Paese e che, bene o male, alimentano gli stipendi della P.A.

Certo, il destino malevolo ha avuto man forte da una buona dose di distrazione quando alla Gazzetta ufficiale sono stati trasmessi i file Mud incompleti (sembra siano in corso di ripubblicazione e sicuramente lo saranno). Ora, considerando che la dose di distrazione si ripresenta per la seconda volta (ricordiamo tutti che il Dpcm 24 dicembre 2002 fu rettificato con Dpcm 24 febbraio 2003 per omesso invio di una parte delle schede) è proprio il caso di dire che al Governo dell'ambiente il Mud porta sfortuna. Però, a voler essere più realisti, più semplicemente potremmo dire che gli Uffici che si occupano di Mud sono "leggeri". E questo prescinde dal Ministro di turno. Non è un problema di competenza è un problema di capacità.

Sul Mud, è sotto gli occhi di tutti, che la capacità non c'è stata. Se pensiamo che il Sistri si avvicina (con tutti i pro e i contro che ogni cosa umana, ovviamente, comporta) e che anche qui le persone sono (in gran parte) le stesse del Mud, non osiamo pensare.

La passione fece perdere a Paolo e Francesca l'onore in vita e la salvezza per l'eternità (Dante li mise nel circolo infernale dei lussuriosi), questa brutta storia del Mud non manda all'inferno nessuno, ma si abbatte come una condanna sulla credibilità istituzionale di chi ha creato questo pasticcio.

 


([1]) Il MUD risulta articolato in quattro capitoli:

• Capitolo 2 - veicoli fuori uso; riguarda gli obblighi ed i soggetti che effettuano la raccolta, il trasporto, il trattamento ed il recupero dei veicoli fuori uso di cui all`articolo 11, comma 3, del decreto legislativo 24 giugno 2003, n. 209.

• Capitolo 3 - apparecchiature elettriche ed elettroniche e rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche; riguarda gli obblighi e i soggetti di cui all`articolo 13, commi 6 e 7, del decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151, iscritti al Registro nazionale dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche di cui all`articolo 14 del medesimo Dlgs. Per la trasmissione dei dati di cui al capitolo 3 i soggetti interessati devono collegarsi per via telematica al sito www.registroaee.it e seguire le istruzioni ivi esposte.

• Capitolo 4 - emissioni. Per la trasmissione dei dati di cui al capitolo 4 i soggetti interessati devono collegarsi per via telematica al sito www.eprtr.it e seguire le istruzioni ivi esposte.

 

 

*Paola Ficco è Giurista ambientale
Docente universitario Direttore responsabile di "Rifiuti - Bollettino di informazione normativa",
Responsabile coordinamento attività legislativa "Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile"

 

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