[04/05/2010] News

Dove vanno a finire i beluga in inverno ? Si ibernano sotto il ghiaccio

LIVORNO. Gli scienziati russi potrebbero aver risolto uno dei misteri legati alla vita dei beluga (Delphinapterus leucas), i candidi cetacei che vengono chiamati anche canarini del mare per i loro armoniosi vocalizzi e perché, come i canarini dei minatori, rappresentano un "allarme" ecologico per la salute del mare.

Fino ad oggi si sapeva  che i beluga passano l'inverno sotto i mari ghiacciati del nord del pianeta, ma nessuno capiva bene come riuscissero a farlo. Per questo l'l'Istituto per i problemi dell'ecologia e dell'evoluzione (Ipee) di Severtsov del'l'Accademia delle scienze russa ha organizzato una spedizione nel Mar Bianco che ha costituito il prolungamento delle ricerche intraprese nel 2009 per capire quali fossero la loro ripartizione geografica, il numero e la migrazione stagionale dei beluga nei mari della Russia.

Dmitri Glazov, direttore del programma "Beluga - balene bianche", spiega su Ria Novosti che in Russia «I beluga vivono nelle acque fredde dell'emisfero nord: Ma Bianco, Mare di Barents, Mar di  Kara, Mare della Siberia orientale, Mare dei Cukci, Mare di Bering e Mare di Laptev. Una popolazione isolata vive nel Mare di Okhotsk. Non fanno parte delle specie rare, ma il loro livello di benessere serve da indicatore della situazione ecologica negli ecosistemi artici, perché la loro catena alimentare si trova in cima alla piramide trofica». Infatti i beluga si cibano di salmoni, aringhe, merluzzo ed altri pesci che, a loro volta, si nutrono di fito-plancton e zoo-plancton. Gli studi dei campioni di sangue, grasso e pelle di questi cetacei rende così possibile avere a disposizione una sintesi delle sostanze nocive che si accumulano lungo la catena alimentare.  L'Ipee sottolinea che «Questi studi sono diventati indispensabili nel contesto dei cambiamenti climatici e della conquista dell'Artico che diventa sempre più ampia».

Durante l'ultima spedizione gli zoologi russi hanno eseguito un conteggio dei beluga nel Mar Bianco utilizzando un aereo di linea, un L-410, trasformato in un laboratorio volante equipaggiato con attrezzature speciali per scattare foto e video, un radiometro agli infrarossi, un detector ottico laser  ed un sistema automatico per raccogliere le informazioni. «Questi studi - afferma l'Opee - hanno dimostrato che i beluga non lasciano il Mar Bianco in inverno, rimangono nell'area di mare ricoperta per l'80 o il 90% di ghiaccio».

I biologi avevano constatato per la prima volta questo comportamento nel marzo 2008, in occasione di un censimento delle foche della Groenlandia. La nuova spedizione ha scoperto anche i luoghi di maggiore concentrazione dei beluga durante i periodi di massima copertura dei ghiacci nel Mar Bianco sono il golfo di Kandalakcha e la baia di Onega, nella regione delle isole Solovetski.

Glazov sottolinea che «Gli studi stagionali sono necessari per comprendere l'ecologia di una specie. E' importante sapere quali siano i gruppi di individui di balene bianche che restano nella superficie marina del Mar Bianco e degli altri mari settentrionali, sia durante il periodo della riproduzione che durante quello delle migrazioni invernali, ed anche su quale distanza avvengono queste migrazioni, come sono legate alla temperatura dell'acqua, alla situazione dei ghiacci, alla presenza di questa o quella specie di pesci. La vasta zona dell'habitat dei beluga testimonia il loro buon adattamento alle basse temperature, allo spostamento sotto i ghiacci, alla vita in acque profonde e a profondità fino ai  400 metri. D'altronde, questi mammiferi marini trovano facilmente delle fessure e delle aperture tra i ghiacci per venire a respirare. Per farlo, approfittano anche delle bolle che si creano nel ghiaccio. Queste crepe e bolle si formano regolarmente nel Mar Bianco, anche in presenza di una copertura glaciale molto estesa (dell'ordine dell'80 - 90%), perché le correnti marine sono molto marcate ed in alcune regioni si incontrano considerevoli variazioni dei livelli del mare».

In Russia il beluga non è una specie protetta e ufficialmente ne vengono cacciati circa 1.500 individui all'anno. Per i biologi russi «La pesca dei beluga deve basarsi su dati scientifici perché la loro popolazione non ne soffra».

All'inizio della spedizione sono stati avvistati 237 individui e cifre più precise sulla consistenza dei beluga del Mar Bianco saranno disponibili solo dopo una revisione completa di tutti i dati che saranno presentati alla sesta Conferenza internazionale "Mammiferi marini  dell'Olartico" che si terrà ad ottobre».

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