[10/05/2010] News

Eolico selvaggio vs comunicazione selvaggia: il caso Oristano

LIVORNO. La battaglia che va oggi tanto di moda contro l'eolico passa anche attraverso la pubblicità e uno spot a effetto finanziato da un'istituzione pubblica, cioè con i soldi dei contribuenti. Incredibile ma vero. L'immagine e lo slogan pubblicato a tutta pagina sull'ultimo numero dell'Espresso è di forte impatto: due foto di un bellissimo scorcio di costa della Sardegna, una sovrapposta all'altra; la prima, la più in alto, è l'immagine del paesaggio come lo possiamo vedere oggi; nella seconda, la più in basso, con un abile fotomontaggio, allo stesso paesaggio sono state sovrapposte una decina di pale eoliche.

E se ce ne fosse bisogno, per quelli che magari non hanno capito bene, c'è una frase inserita come una sorta di didascalia che fa quasi rabbrividire: venite a visitarmi ... prima che sia troppo tardi .... . Il finanziatore della campagna? La Provincia di Oristano. Che evidentemente, per difendere le proprie bellezze naturalistiche e l'arco naturale di S'Archittu (ritratto nelle foto), ha deciso di dare un pugno in un occhio ai lettori del settimanale che, guarda caso (anche se è ovvio che non si tratta di un caso) proprio la settimana scorsa, ha dedicato all'eolico un'inchiesta dal titolo "Vento di mafia", un servizio molto accurato su presunti illeciti nella concessione di contributi statali per la produzione di energia con fonti rinnovabili.

Tralasciando un giudizio sul caso in sé (in effetti, come rilevato anche da Legambiente Sardegna, l'ubicazione di questo progetto non è tra i più felici proprio dal punto di vista della sostenibilità) e tralasciando anche la valutazione sul possibile ritorno in termini di presenze turistiche sulla costa dell'oristanese, e senza discutere le indubbie capacità dei venditori di spazi dell'agenzia di pubblicità del Gruppo Espesso, la paginata contro l'eolico sardo lascia perplessi sotto diversi punti di vista.

Se ai privati, infatti, nei limiti della legge, è consentito veicolare qualsiasi messaggio, per gli enti che spendono denaro pubblico e si lanciano in campagne come quella descritta, qualche attenzione in più dovrebbe essere d'obbligo. Lo spot, infatti, deve essere inquadrato, in un periodico generalista che ha lettori, appunto, generalisti. I quali non è detto che siano a conoscenza, giustamente, del dibattito sull'eolico. Per loro, per come l'ha messa la provincia di Oristano, la pagina in questione, si traduce in modo solo: l'eolico non è una risorsa ma distrugge il paesaggio.

Per i più dubbiosi che non si lasciano abbindolare dalla frase a effetto e hanno una connessione internet c'è comunque un piano B: ritagliarsi cinque minuti per fare una piccola ricerca on line, scoprendo l'ovvio: come ogni fonte, anche l'eolico ha i suoi pro e i suoi contro. E soprattutto, non è allo stesso modo adatto a tutti i luoghi. E se a tutti questi timori ci aggiungiamo i "furbetti dell'eolico", pronti far profitti illeciti, è facile capire quale sia il tenore del dibattito.
Arrivati a questo del puzzle informativo il quadro è comunque più chiaro: in Sardegna, la polemica, forse non inserita nei binari giusti, è molto accesa.

Le ragioni per nutrire dubbi non tanto sulla fonte, quanto sulle procedure di approvazione dei progetti e sulla pianificazione regionale, ci sono, inutile dirlo. Ma da qui, a avviare una campagna contro l'eolico, perché è cosi che deve essere letta la strategia della Provincia di Oristano, ce ne corre. Se da una parte, con due foto, vengono cancellati anni di discussioni sul futuro dell'
energia, vertici internazionali dedicati alla crisi del clima e il lavoro di esperti del settore, dall'altra, a compendio dello spot, non viene data nessuna informazione sull'opportunità offerta dal vento come fonte energetica, o elementi per capire le ragioni della protesta anti-eolico né vengono tantomeno fornite possibili soluzioni o proposte. Che un ente, nelle sedi istituzionali, ha modo di presentare e sostenere. Invece di affidarsi e delegare a due foto un tema che dovrebbe essere affrontato da chi ha il compito di governare e programmare un territorio.

 

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