[12/05/2010] News

Disastro de Golfo del Messico il Mms Usa sotto accusa. Il Wwf chiede una commissione d'inchiesta indipendente

LIVORNO. Ieri i le commissioni ambiente e lavori pubblici del Senato Usa hanno tenuto audizioni sugli impatti ambientali ed economici del disastro delle piattaforma offshore della BP, sentendo i responsabili di BP America e Transocean e i rappresentanti dei settori della pesca e del turismo e scienziati ambientali. Intanto il segretario Usa agli interni, Ken Salazar, annunciava la riforma del criticatissimo Minerals Management Service (Mms), l'agenzia pubblica che dovrebbe sorvegliare le trivellazioni in mare aperto.

Athan Manuel, responsabile per la protezione dei suoli di Sierra Club, allibito come tutti gli ambientalisti per quanto ammesso dalla BP nell'audizione, ha detto: «Sappiamo che migliaia di persone stanno lavorando molto e bene per contenere il petrolio sversato sul luogo della catastrofe BP. Sono nei nostri pensieri e preghiere. Più rapidamente conterranno la catastrofe, meno impatti si troveranno ad affrontare la nostra fauna e le economie costiere. Ci sono due lezioni importanti in questo disastro: non si può pensare che ci sia qualcosa di sicuro nelle trivellazioni».

«I piani di intervento di emergenza per i disastri sono gravemente insufficienti. Abbiamo bisogno di una moratoria presidenziale su tutte le perforazione offshore. Questo disastro ha evidenziato gravi problemi all'interno del Minerals Management Service. L'Mms ha una lunga storia di sorveglianza lassista e di intimità con l'industria petrolifera. Bisogna cambiare. Il governo federale dovrebbe servirsi di un organismo indipendente per l'industria del petrolio, perché non ci si può fidare che si autoregolamenti».

Manuel svela una notizia più che preoccupante: «Dopo che la piattaforma petrolifera BP è esplosa tre settimane fa, l'Mms ha permesso ad oltre due dozzine di progetti di perforazione offshore nel Golfo di eludere il processo di revisione ambientale. Velocizzare il monitoraggio di progetti di perforazione offshore dopo questo disastro è inaccettabile. Se ci fosse mai stato un momento per rallentare e dare uno sguardo attento all'impatto delle perforazioni, quello è ora».

Poi l'esponente di Sierra Club ha attaccato duramente le attività post-disastro della BP: «Ora stiamo assistendo ad uno scenario nel quale le migliori cure sono quasi altrettanto cattive come la malattia. La risposta a questo disastro ha richiesto l'incendio del mare col fuoco e lo sversamento di potenti sostanze chimiche nell'acqua. Ora stanno valutando di dragare l'oceano o per creare isole di barriere artificiale e si utilizzano rifiuti e capelli umani per impedire lo spargimento del petrolio. Se questo è il backup plan, dobbiamo ripensare prima di tutto la logica "di correre il rischio". Se l'industria del petrolio non è in grado di rispondere alle conseguenze della trivellazione, non dovrebbe correre il rischio».

Insomma, il disastro BP è una sveglia e sarebbe finalmente il momento di ripensare la nostra energia: «Abbiamo bisogno di eliminare i sussidi e omaggi all'industria petrolifera. La BP ha ignorato le norme di sicurezza mettendo a rischio i lavoratori e le comunità, il tutto mentre rastrellava alcuni dei maggiori utili al mondo. L'intero costo delle attività di risposta alle calamità finora è pari a circa quattro giorni di profitti della BP. Abbiamo bisogno che i nostri leader forniscano un piano per tirarci fuori dal petrolio attraverso la promozione di soluzioni energetiche pulite. Abbiamo già la tecnologia e le soluzioni per un sistema di trasporto del XXI secolo, abbiamo solo bisogno della volontà politica per attuarle. I nostri leader devono finalmente liberarsi delle Big Oil e non permettere alla BP di sottrarsi alle responsabilità di questo disastro e devono assicurarsi semplicemente che questo non accada mai di nuovo. Quando è troppo è troppo».

Il Wwf Usa ha chiesto a Barack Obama di istituire una Commissione indipendente di alto livello che indaghi su tutti i fattori legati al disastro petrolifero del Golfo ed ha sollecitato l'amministrazione Usa a sospendere tutte le nuove perforazioni, comprese quelle previste dalla o Shell al largo delle coste dell'Alaska a partire dal primo luglio, fino a quando la Commissione non avrà reso note le sue conclusioni e raccomandazioni. Secondo il presidente del Wwf Carter Roberts, che Roberts ha elogiato la proposta della democratica californiano Lois Capps che vorrebbe una commissione di 15 membri per indagare sul disastro BP:

«Restano molte domande sulla causa del disastro e sugli sforzi che avrebbero potuto essere fatti per prevenirlo. Tutti i fattori tecnologici e di regolamentazione devono essere pienamente valutati da esperti indipendenti in modo che i responsabili politici e l'opinione pubblica americana capiscano cosa è andato storto e cosa sia necessario per garantire la sicurezza dei lavoratori e prevenire un'altra catastrofe ambientale. Fino a quando una commissione indipendente non potrà esaminare a fondo i fattori legati al disastro del Golfo, nessuna nuova trivellazione dovrebbe essere consentito nelle acque degli Stati Uniti. Il piano del segretario di Salazar di dividere il Minerals Management Service in due agenzie separate è un passo importante per correggere l'evidente fallimento delle regolamentazioni e garantire una maggiore sicurezza dei lavoratori e una maggiore protezione ambientale. Ma l'unico modo per comprendere appieno quello che è successo nel Golfo e su come prevenire un tale evento, in futuro è di avere un esame approfondito da parte un gruppo indipendente di esperti».

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