[06/08/2009] News

Più efficienza energetica per l’economia Usa e per tagliare del 23% le emissioni

LIVORNO. Nel suo rapporto "Unlocking energy efficiency in the U.S. economy", la società di consulenza globale McKinsey & Company offre una dettagliata analisi della grandezza del potenziale di efficienza non utilizzato negli Usa per  il trasporto di energia, facendo un'approfondita valutazione degli ostacoli che impediscono l'acquisizione di una maggiore efficienza e una descrizione sommaria delle soluzioni pratiche disponibili per sbloccare questo potenziale.

«La ricerca - sottolinea una nota della McKinsey & Company - dimostra che l'economia degli Stati Uniti ha il potenziale per ridurre la "non-transportation energy consumption" annuo di   circa il 23% entro il 2020, eliminando più di 1,2  trilioni di dollari di "scarti" e ben oltre 520 miliardi di dollari di upfront investment (esclusi i costi di programma) che sarebbero necessari. La riduzione dell'utilizzo di energia avrebbe anche il risultato dell'abbattimento di 1,1 gigatonnellate di gas serra l'anno, l'equivalente dell'intero parco di veicoli adibiti al trasporto passeggeri e del traffico commerciale leggero che circola sulle strade Usa. Tuttavia, tale risparmio energetico sarà possibile solo se gli Stati Uniti potranno superare una significativa serie di ostacoli. Queste barriere sono molto diffuse e persistenti, e per superarle richiederanno una serie integrata di soluzioni, compresi l'informazione e la formazione, incentivi e finanziamenti, codici e norme, e la distribuzione di risorse ben oltre i livelli attuali».

Lo studio é stato sostenuto da utilities, associazioni ambientaliste e dal governo Usa, la stessa amministratrice dell'Environmental protection agency Usa, Lisa Jackson ha risposto ai dati del rapporto dicendo che l'amministrazione Obama sta lavorando al suo appliance-efficiency standard "Energy Star"  e per sollecitare i consumatori a migliorare la loro efficienza energetica.

Lo studio presenta anche cinque osservazioni che secondo McKinsey & Company «saranno rilevanti per un dibattito nazionale sul modo migliore per perseguire l'opportunità di un'efficienza energetica della dimensione individuate, entro il termine preso in considerazione in questo rapporto. In particolare, una strategia globale dovrebbe:  Riconoscere l'efficienza energetica come un'importante risorsa energetica che può contribuire a soddisfare il fabbisogno energetico futuro, mentre la nazione in concomitanza sviluppa nuove fonti di energia "no-and low-carbon"; Definire e lanciare a livello nazionale e regionale un "integrated portfolio of proven", pilotato, e approcci emergenti per sbloccare l'intero potenziale dell'efficienza energetica; Identificare i metodi per fornire significativi fondi necessari in anticipo per qualsiasi piano di acquisizione di efficienza energetica; Realizzare un maggior allineamento tra i servizi di pubblica utilità, le autorità di regolamentazione, le agenzie governative, i produttori e i consumatori di energia; Promuovere l'innovazione nello sviluppo e nella diffusione dell'ultima generazione delle  tecnologie per l'efficienza energetica  per garantire incrementi di produttività».

Intervistato da Eye on Earth, una pubblicazione online del Worldwatch Institute, Kenneth Ostrowski, senior partner di McKinsey, sottolinea che «Il grande potenziale di efficienza energetica di questo Paese non esiste in qualsiasi altra parte del mondo. Se non facciamo nulla, si buttano nei rifiuti 1,2 trilioni di dollari. Se gli Stati Uniti applicassero tutte le opzioni disponibili delle tecnologie per l'efficienza energetica, il Paese potrebbe risparmiare entro il 2020 più energia di quella utilizzata ogni anno da tutte la case, gli edifici commerciali e le industrie del Canada messi insieme».

Diverse raccomandazioni contenute nel rapporto McKinsey, che prende in considerazione 675 diverse misure di risparmio energetico, sono solo semplici modifiche di cattive abitudini energivore:  se solo gli uffici Usa spegnessero i computer durante la notte, o almeno li tenessero in standby, si potrebbero risparmiare trilioni di British thermal unit (BTU, che equivale a 1,06 kilojoules).

Altre misure proposte richiedono il taglio dello spreco di energia di edifici e industrie, soprattutto con l'isolamento degli ambienti e sistemi di riscaldamento/raffreddamento meno dispersivi di energia. Secondo la McKinsey, la sola coibentazione delle tubature nelle abitazioni potrebbe far risparmiare circa 500 trilioni di BTU.

La Jackson ha detto che «Il rapporto McKinsey rivela nuove possibilità per l'efficienza energetica, e sarà funzionale al coinvolgimento dei consumatori, delle imprese, e tutti gli altri a ridurre il consumo di energia, ridurre le emissioni nocive e risparmiare denaro per l'energia elettrica. Usare l''energia in modo più efficace riduce i costi, ci protegge dai cambiamenti climatici e riduce la nostra dipendenza dal petrolio estero e, in primo luogo, riduce l'energia che non viene mai utilizzata».

Secondo il rapporto McKinsey l'economia statunitense attualmente spende dai 10 ai 12 miliardi di dollari all'anno in misure di efficienza energetica, senza contare i programmi federali da 787 miliardi per stimolare l'economia voluti da Obama.

Ma per Hannah Choi Granade, una degli autori del rapporto, questo forte incremento dei finanziamenti per le iniziative di risparmio ed efficienza energetica non basta: «Quello di cui abbiamo bisogno per realizzare il pieno potenziale dell'efficienza energetica sono investimenti ad una scala 4 - 5 superiore per più di 15 anni»,

A maggio l'International partnership for energy efficiency cooperation, in collaborazione con le più grandi economie del mondo, ha avviato un piano per confrontare l'efficienza energetica e la messa in opera delle buone pratiche nei Paesi membri che prevede anche consulenze per la loro implementazione.

Dal 1980 ad oggi, negli Usa il consumo energetico é diminuito dell'11% nelle abitazioni e del 21% nel settore commerciale, mentre il settore industriale e, secondo McKinsey, il settore industriale ha ridotto il consumo energetico per economic output del 42%, ma l'industria e la società Usa in generale sono ancora molto lontane dai livelli di efficienza energetica dell'Ue e del Giappone che hanno standard di efficienza energetica molto più severi e tecnologie di efficienza energetica più ampiamente utilizzate. Ostrowski conclude: «Non è che non stiamo facendo progressi. E' che non stiamo facendo progressi abbastanza velocemente rispetto al potenziale che abbiamo».

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