[12/05/2010] News toscana

Il progetto Argomarine sul Tg portoghese come esempio per evitare i disastri petroliferi

PORTOFERRAIO (Livorno). Il progetto Argomarine, del quale ha scritto qualche giorno fa su Greenreport il coordinatore del progetto, l'elbano Michele Cocco, che vede come capofila istituzionale e base operativa il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, è stato presentato su FalarGlobal, la seguita rubrica in onda nell'edizione principale del telegiornale del primo canale della televisione portoghese, come un esempio di come si sarebbero potute evitare tragedie come quelle in corso nel Golfo del Messico.

I ricercatori portoghesi che collaborano al progetto, utilizzando immagini dell'Elba, dell'Arcipelago toscano e del canale di Piombino, hanno illustrato in prima serata il funzionamento e le prerogative di Argomarine. Il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano spiega che si tratta di un progetto della durata di tre anni per sviluppare tecnologie innovative per il controllo del traffico marittimo e dell'inquinamento da idrocarburi del mare. Finanziato dalla UE nell'ambito del 7° Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo, il Progetto di cui il Parco è coordinatore, ha ottenuto a dicembre un finanziamento di circa 3 milioni e mezzo di Euro superando una competizione di altri 350 progetti».

Il consorzio coordinato da Cocco per conto del Parco è formato da 8 otto prestigiosi istituti europei: Cnr - Istituto di Scienze e Tecnologie dell'Informazione di Pisa, due istituti universitari di Grecia e Portogallo, un Centro di ricerche sul monitoraggio ambientale della Norvegia, una azienda hi-tech inglese, il Parco Nazionale Marino di Zacinto (Grecia), il Nato Undersea Research Center e il Joint Research Center della Unione Europea.

Il direttore del parco, Franca Zanichelli, è soddisfatta per l'attenzione ricevuta a livello internazionale da un progetto di cui l'Ente parco è capofila e spiega che si tratta di «Un occhio che scruta il mare con l'obiettivo di creare una centrale operativa di controllo che si avvale di sofisticate attrezzature per il monitoraggio. In particolare, l'integrazione del rilevamento satellitare con un sistema di sensori chimici e ottici potranno consentire di acquisire in tempo reale i segnali di sversamenti nel mare e stabilire con tempestività gli interventi idonei e le bonifiche opportune. L'impiego di una tecnologia avanzata e una rete di collaborazioni transfrontaliere con esperti che saranno all'opera per costruire il sistema di controllo che avrà bisogno di ancora due anni prima di mettere in atto le campagne di sperimentazione. Le prove saranno svolte nel mare del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano e in quello dell'isola di Zacinto in Grecia, per poi essere estese a tutto il Mediterraneo».

Cocco sottolinea che «Le attività del Progetto prevedono il controllo dell'inquinamento da idrocarburi e degli sversamenti abusivi di petrolio e derivati in mare mediante l'utilizzo simultaneo di tecnologie che vanno dall'acquisizione di dati SAR (Synthetic Aperture Radar) dalla costellazione di satelliti Envisat, Cosmo-SkyMed e RadarSat, dati provenienti da sensori ottici montati su imbarcazioni e traghetti, oppure su supporti volanti (aerei ed elicotteri), nasi elettronici ospitati su boe o su veicoli sottomarini autonomi (AUV-Autonomous Underwater Vehicles) in grado di pattugliare larghe estensioni di mare. Questi dati verranno integrati con informazioni di geolocalizzazione e geoposizionamento ed inviati attraverso una rete a larga banda di trasmissione dati nella sala operativa della Capitaneria di Porto di Portoferraio, che ospiterà il cervello pensante di ARGOMARINE: il MIS (Marine Information System), una centrale di elaborazione dotata di capacità decisionali e di valutazione, progettata utilizzando tecnologie di supercalcolo ed Intelligenza Artificiale, in grado di elaborare i dati raccolti dalle varie fonti, valutare i modelli matematici e previsionali immagazzinati nella sua memoria e assistere le autorità preposte nella gestione dell'emergenza».

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