[25/05/2010] News

La Cina vuol "misurare" il suo potere politico: sta studiando una nuova diga da realizzare in Tibet

FIRENZE. Continua la mania di grandezza della Cina in tema di grandi dighe: quella delle "Tre Gole" oggi la più imponente al mondo, potrebbe essere superata da una diga da realizzare in Tibet sul fiume Brahmaputra. Siamo a livello di studio ma la notizia riportata sul sito di Hydro China, un'azienda pubblica che costruisce dighe, pare confermata anche da fonti governative. L'idea e gli studi ci sono, il progetto ancora no, informa il vicesegretario generale della Società cinese per l'energia idroelettrica, Zhang Boting.

«Questa diga farebbe risparmiare 200 mila tonnellate di anidride carbonica ogni anno. Non dovremmo sprecare l'opportunità di un grande progetto di riduzione delle emissioni» ha dichiarato Zhang.

Lo sbarramento, verrebbe realizzato in una zona montuosa dell'Himalaya, nella località di Mutuo su un'ansa del Brahmaputra, e fornirebbe una quantità di elettricità di 38 gigawatt pari a metà di quella dell'intera rete elettrica britannica ha commentato il quotidiano inglese Guardian.

Come è facile intuire ad alcuni aspetti positivi se ne aggiungono una sfilza di negativi che dovrebbe far riflettere bene prima di procedere oltre con il progetto. Secondo uno studioso tibetano di politiche ambientali, Tashi Tsering, per la realizzazione del progetto ci sono difficoltà di varia natura. Ci sono quelle tecniche (legate al terreno impervio), poi quelle ambientali e politiche. Gli ecologisti temono che il nuovo super-bacino possa sconvolgere l'ecosistema dell'altopiano.

I tibetani considerano la zona sacra, mentre India e Bangladesh, dove il Brahmaputra va a terminare il suo corso, temono che i cinesi possano usare gli sbarramenti per deviare acqua verso le loro regioni aride. Si aprirebbero nuove tensioni che per le stesse ragioni (controllo delle risorsa idrica) si stanno già consumando in altre parti del pianeta.

Questo è il pericolo maggiore che intravede anche Massimiliano Rocco, responsabile del programma Traffic del Wwf Italia: «la possibilità di una costruzione di una mega-diga potrebbe comportare il rischio di estinzione di alcune specie vulnerabili ed il controllo del flusso e della frequenza dell'acqua, darebbero in mano l'economia agricola dell'area alla Cina. Inoltre, in zone come quelle ci sarebbe una ricaduta per lo spostamento dei villaggi, delle comunità e insieme della fauna. Una cosa del genere, ha concluso Rocco- potrebbe davvero essere sinonimo di vero potere politico».

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