[27/05/2010] News toscana

Le secche della Meloria al via

PISA. Il parco di San Rossore ha iniziato insieme al comune e alla provincia di Livorno a discutere del regolamento per la gestione dell'area protetta marina. Inutile dire che dopo un'attesa di decenni l'impegno sia massimo per fare le cose in maniera soddisfacente. Un primo incontro vi è stato nei giorni scorsi al museo di storia naturale di Livorno al quale hanno partecipato fra gli altri il direttore del parco, il vice sindaco di Livorno e l'assessore alle aree protette della provincia e la biologa marina De Biasi.

Che qualcosa debba cambiare rispetto all'attuale situazione è naturalmente fuori discussione altrimenti non vi sarebbero stata ragione di ricorrere ad una gestione straordinaria e così impegnativa quale è quella di un'area protetta affidata ad un parco storico che ha festeggiato da poco i trent'anni.

Su cosa cambiare come abbiamo registrato già all'indomani della pubblicazione del decreto istitutivo il dibattito si è fatto subito vivace per il timore che la nuova gestione penalizzi tradizioni e passioni fortemente radicate nella città labronica. L'inveterata e pessima tradizione ministeriale che specialmente per quanto riguarda le aree protette marine pretende già alla partenza di dettare da Roma norme e criteri che nel caso delle altre aree protette sono affidate invece all'ente gestore ovviamente non aiuta. Una ragione in più perciò per procedere ora senza proclami e invettive che non giovano mai a nessuno tranne a quelli che vogliono mettere pretestuosamente i bastoni tra le ruote.

E per farlo bene come abbiamo visto all'incontro livornese si deve partire dalla situazione di questo straordinario ambiente marino di cui per fortuna oggi disponiamo di conoscenze e di una documentazione di tutto rispetto che è merito di chi in questi anni non è stato con le mani in mano.

Le istituzioni al pari di tutti gli altri soggetti impegnati nella nautica, nella pesca sportiva e non, debbono cogliere e capire che la istituzione della riserva marina offre una opportunità finora negata di poter mettere becco in scelte riguardanti la gestione integrata della costa che lo stato pretende da sempre in barba anche a leggi innovative di gestire come più gli aggrada.

E siccome siamo anche nel Santuario dei cetacei c'è una ragione in più perchè la regione, il parco e gli enti locali pisano livornesi consolidino quella collaborazione che ha già dato sta dando buoni frutti. Nessuno perderà nulla e tutti potranno guadagnarci qualcosa tranne quelli che vorrebbero continuare a decide tutto - spesso male e in ritardo- da Roma.

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