[28/05/2010] News

Ora una legge quadro per la tutela della biodiversità

LIVORNO. Negli ultimi giorni della scorsa settimana ha avuto luogo la Conferenza nazionale per la biodiversità organizzata dal ministero dell'Ambiente all'aula magna dell'Università La Sapienza di Roma. E' stata finalmente presentata una bozza di Strategia nazionale per la biodiversità (oltre 160 paesi che hanno ratificato la Convenzione sulla diversità biologica l'hanno già fatto da tempo ma, da noi, nonostante la Convenzione sia stata ratificata nel 1994 con legge approvata dal Parlamento e nonostante siamo un paese del club del G8, ancora non era stato predisposto un documento simile).

La Conferenza è terminata proprio il 22 maggio, giornata mondiale della biodiversità e dopo che il 10 maggio, le Nazioni Unite avevano reso noto il bellissimo "Global biodiversity outlook 3" di cui abbiamo già parlato in queste pagine. Il rapporto fornisce il quadro più aggiornato dello stato della biodiversità a livello mondiale e mette a disposizione un'accurata analisi che, utilizzando i trend di indicatori selezionati dalla comunità scientifica, fornisce le motivazioni del perché non sia stato affatto raggiunto il target 2010 che i paesi di tutto il mondo si erano dati nel 2002, di raggiungere una significativa riduzione del tasso di perdita della biodiversità.

Con la Conferenza si è avviato un processo importante al quale, oltre al lavoro puntuale che deve essere fatto per migliorare il contenuto e l'efficacia della Strategia, il Wwf ha voluto aggiungere la richiesta, con un argomentato appello, sottoscritto dal suo comitato scientifico e appoggiato dai direttivi di tante illustri società scientifiche nazionali (dalla Società italiana di ecologia all'Unione zoologica italiana, dalla Società botanica italiana all'Associazione italiana di oceanologia e limnologia, dall'Accademia nazionale di scienze forestali alla Società italiana di ecologia del paesaggio ecc.) di una legge quadro per la tutela della biodiversità.

L'obiettivo di questa proposta è di rendere cogente la Strategia nazionale per la biodiversità e fornire una normativa nazionale di riferimento che sancisca i principi fondamentali per la conservazione della biodiversità ed assicuri norme e provvedimenti utili allo scopo.
La legge dovrebbe inquadrare numerose importanti esigenze come definire ed adottare, da parte delle Regioni dei piani d'azione per la biodiversità relativi alla concreta attuazione della Strategia nazionale , e l'integrazione delle problematiche della biodiversità nei diversi piani e programmi di competenza regionale, provinciale e comunale, previsti per i diversi settori.

E' necessario inoltre, definire ed adottare, da parte degli enti dei parchi nazionali, piani di azione per l'attuazione della Strategia nazionale biodiversità, ad integrazione dei piani per i parchi previsti dall'art. 12 della Legge quadro sulle aree naturali protette, n.394 del 6 dicembre 1991.
E' necessaria un'applicazione omogenea ed efficace delle Direttive comunitarie per la conservazione della Biodiversità (Direttiva Uccelli e Direttiva Habitat), con l' indicazione delle misure minime di conservazione oltre che per le ZPS anche per i SIC (in attesa della formale costituzione delle ZNC), definizione dei criteri minimi per una efficace valutazione d'incidenza.

E' importante definire linee guida e criteri per la progettazione di reti ecologiche di area vasta ed obbligatorietà della loro integrazione nella pianificazione territoriale a livello regionale e provinciale nonché inserire degli obiettivi di conservazione della biodiversità e limitare la conversione urbana dei suoli, nella pianificazione paesaggistica e di coordinamento generale.

E' fondamentale promuovere la ricerca applicata alla conservazione della biodiversità, con particolare riferimento alla ricerca sul campo e alla ricerca funzionale all' identificazione delle specie e degli habitat che richiedono urgenti misure di conservazione, all'analisi della relazione tra biodiversità e servizi degli ecosistemi e delle adeguate tecniche per la valutazione, mitigazione e compensazione degli impatti provocati dalle attività antropiche;

E' importante promuovere programmi di formazione scientifica e tecnica per la conservazione della biodiversità, favorendo la collaborazione tra Ministeri, Università, Regioni, ONG ed altri Enti pubblici e privati e includendo la conservazione della biodiversità nei programmi d'istruzione delle scuole di diverso ordine e grado.
E' molto importante definire metodologie per promuovere la partecipazione delle comunità locali e la valorizzazione dei saperi tradizionali, nella gestione sostenibile della biodiversità e la partecipazione pubblica ai processi di valutazione dei programmi e progetti che possono avere impatti sulla biodiversità.

Per perseguire gli obiettivi individuati dalla Strategia Nazionale Biodiversità e realizzare le attività declinate nei Piani di Azione regionali, è fondamentale quindi che una Legge quadro sulla biodiversità assicuri adeguate risorse economiche attraverso la costituzione di un "Fondo per la Biodiversità", da individuare come specifico capitolo di spesa della Legge Finanziaria, per quanto riguarda l'impegno dello Stato, e nei rispettivi bilanci per quanto riguarda le Regioni.
In questo quadro diventa indispensabile anche la definizione di una Legge sulla contabilità ambientale, che ormai viene presentata in Parlamento dal 1996 senza mai giungere a conclusione dell'iter legislativo e che consenta, finalmente, di "mettere in conto" lo straordinario valore che la biodiversità e gli ecosistemi forniscono al benessere e all'economia umana, come indicato dagli stessi sistemi di contabilità nazionale proposti dalle Nazioni Unite e come raccomandato dalla Commissione Europea e da tanti autorevoli istituzioni internazionali, come l'OCSE. Tale contabilità non deve limitarsi a indicatori di tipo economico, ma deve promuovere anche l'utilizzo di indicatori di tipo biofisico, per tutte quelle risorse e servizi ecosistemici per i quali non esiste o non è possibile definire un valore di mercato.

E' necessario inoltre un maggiore impegno del nostro Paese in sede internazionale, anche attraverso azioni di cooperazione, sopratutto con i paesi non appartenenti all'Unione Europea ed in acque internazionali, per la salvaguardia di specie trasnazionali, anche attraverso la promozione di aree protette o santuari condivisi tra più paesi e l'utilizzazione delle zone di protezione ecologica oltre il mare territoriale.

Una strategia volta a promuovere l'uso sostenibile e la conservazione della biodiversità non è attuabile se le comunità e i singoli individui non prendono coscienza del suo valore, del legame che hanno con essa, degli effetti causati dai loro comportamenti sulle varie componenti della diversità biologica (naturalistica, economica, sociale e culturale) e delle soluzioni possibili. Accanto a una più decisa azione delle istituzioni nazionali, regionali e internazionali è necessaria, pertanto, una grande azione culturale, di formazione, informazione e sensibilizzazione.

L'Italia può e deve giocare un ruolo importante nel percorso condiviso dal 1992 (dalla Conferenza ONU su ambiente e sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro) da tutti i Paesi del mondo in difesa della biodiversità per arrivare alla 10° Conferenza delle Parti della Convenzione Internazionale per la Diversità Biologica, che si terrà nel prossimo ottobre a Nagoya, in Giappone, con l'adozione di strumenti operativi efficaci per contrastare in modo significativo la progressiva perdita della biodiversità.

E' perciò auspicabile, come ricorda anche l'appello, che da parte del Governo italiano vi sia un'azione efficace a sostegno della definizione della nuova Strategia dell'Unione Europea per la biodiversità post-2010 che persegua l'obiettivo più ambizioso tra le quattro possibili opzioni: "arrestare, entro il 2020, la perdita della biodiversità e dei servizi ecosistemici nell'UE, nei limiti del possibile ripristinarli e incrementare il contributo dell'UE per evitare la perdita di biodiversità a livello mondiale"; come indicato dalla "Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale europeo e al Comitato delle Regioni, Bruxelles, 19.1.2010 COM(2010) 4 def. e approvato nell'ultima riunione del Consiglio Europeo.

E' vivamente da augurarsi un serio attivismo del Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e dell'intero Governo nonché delle Commissioni Ambiente del Parlamento affinché vengano assunte iniziative e provvedimenti per celebrare degnamente il 2010, Anno Internazionale della Biodiversità, con atti in grado di assicurare azioni efficaci per affrontare la nuova sfida per la conservazione della biodiversità nel nostro Paese, in Europa e nel resto del mondo in relazione alle nostre responsabilità rispetto alla straordinaria ricchezza di vita presente sul pianeta.

 

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