[28/05/2010] News

Berlusconi "non ha poteri"? Bene, cada questo governo e tutti i filistei

LIVORNO. Il governo del fare condoni e chiacchiere ha sceso un altro gradino verso il nulla che rappresenta con la manovra "lacrime e sangue" varata nei giorni scorsi e con il successivo faccia a faccia di ieri in Confindustria tra Emma Marcegaglia e il premier Silvio Berlusconi. Da tempo ci facciamo una domanda che ora vorremmo porre, da questo piccolissimo giornale che fa del suo punto di vista il suo punto di forza: ma perché non cade questo governo? Che cosa lo tiene ancora in piedi?

Qualcuno dirà l'assenza di una vera opposizione convincente come alternativa, e certamente è un argomento valido. Altri diranno che la figura di Berlusconi comunque tiene e poi, in stile Usa, nei momenti di grave crisi non si cambia il comandante come successe con la riconferma di Bush nonostante un primo mandato fallimentare. Ma in Italia siamo alla coazione a ripetere visto che il centrodestra praticamente governa da un ventennio. Inoltre davvero si stenta a credere che cosa dovrebbe fare di più - o di meno - un governo per cascare.

Tra scandali personali anche delle più alte cariche dello Stato, ministri costretti alle dimissioni, lotte intestine al partito, dichiarazioni vuote e manovre altrettanto a partire dal Rinascimento nucleare che (bene per noi) non rinasce per niente, fino al decreto origine dello scontro con Confindustria che un giorno prevede una cosa (tipo l'abolizione delle Province) e il giorno dopo un'altra (tipo che non si aboliscono più...) e che, secondo il nostro premier, neppure Marcegaglia si sarebbe letta bene...

Un governo che non ha più il ministro allo sviluppo economico, non un ministero qualunque, carica che il presidente si è tenuto ad interim per poi giocare con un asso nella manica per ammaliarsi la Marcegaglia. Un coup de teatre degno del mago Forrest più che di Silvan visto che la leader di Confindustria, supportata dai suoi, ha liquidato la proposta con un "no", senza nemmeno esser seguito dal "grazie". E nonostante il formale appoggio alla manovra del governo. Così Berlusconi non ha trovato di meglio che citare Mussolini, sì Mussolini disgraziatamente, sostenendo di non aver poteri e che ce li hanno invece i sui gerarchi.

«Non abbiamo fatto nessuna macelleria sociale - ha ribadito il premier stamani ospite di Mattino 5 - . Abbiamo solo preso provvedimenti inevitabili, poiché da anni l'Italia viveva al di sopra delle proprie possibilità». Che detto da chi promosse la famosa pubblicità del consumate e comprate vi ringrazieranno tutti, fa venir voglia di paragonare quella faccia al nostro lato B, se non fosse che il nostro lato B è stanco e arrabbiato di essere paragonato a certe facce.

Il problema, infatti, non sta neppure più nel merito delle cose che questo governo dice di fare o millanta di fare o minaccia di fare, ma si pone al livello della necessità di una nuova e diversa narrazione di società, come oggi ben spiega sul Manifesto Nino Lisi.

Riprendendo il discorso di Norma Rangeri a Bersani durante Anno Zero il punto sta nel fatto che: «Le persone dalla sinistra oggi si attendono una visione del mondo diversa. Ma come? C'è una crisi globale, c'è un'economia finanziaria che si mangia l'economia reale e il discorso che sentiamo dalla sinistra è di alimentare la domanda per far riprendere l'economia?! Ma vogliamo dire di quale economia, quale lavoro, per fare cosa, per un telefonino in più? Per fare quale tipo di occupazione, un'occupazione ancora più precaria?».

Ecco noi vogliamo un'economia diversa, un'economia ecologica che preservi quindi la risorse naturali e migliori la qualità della vita delle persone. L'Italia da sola non può certo fare nulla, ma averlo come orizzonte politico non sarebbe affatto fantascienza. Meno che meno utopia. L'assalto all'iPad anche in Italia, che viene prodotto in una fabbrica cinese dove siamo già al decimo suicidio dovrebbe dirci qualcosa.

L'assenza, invece, di questa idea potenzialmente compattante e perché no fondamento di un governo moderno è un altro mattone nel muro - come direbbe Roger Waters - che divide sempre più le persone dalla politica con la P maiuscola.

Abbattiamo il muro e cominciamo con il far cadere questo governo...

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