[01/06/2010] News toscana
FIRENZE. Si sprecano, in questi giorni di dibattito sulla Finanziaria "lacrime e sangue", i commenti indignati riguardo alla ventilata ipotesi di introdurre il pedaggio anche sulla superstrada Firenze-Siena, così come su altri 11 raccordi autostradali sparsi per il territorio nazionale e ad ora percorribili gratuitamente. Oggi è il turno, come riportano i media locali, del presidente della provincia di Siena Simone Bezzini, che definisce «inaccettabile e provocatoria» l'ipotesi di introdurre un pedaggio sull'Autopalio «senza che siano stati fatti interventi radicali per il suo ammodernamento e per la sua messa in sicurezza».
Secondo Bezzini, prendendo come spunto la ventilata ipotesi di porre un pedaggio di un euro per le auto e 2 euro per i mezzi pesanti e stimando «una media di due viaggi al giorno per 25 giorni al mese», si ottiene che «per un residente o un lavoratore che ogni giorno va da Siena a Firenze il danno si attesterebbe sui 600 euro l´anno». E viene poi affermato che, così come vari stakeholders hanno sostenuto nei giorni scorsi, anche secondo la provincia di Siena l'ipotesi-pedaggio non è uno spauracchio insuperabile, ma sarà comunque attuabile solo dopo l'adeguamento dell'Autopalio, una strada che «va completamente ammodernata e adeguata, essendo stretta, inadatta e anche pericolosa a causa anche di un traffico intenso, costituito soprattutto da mezzi pesanti. L'adeguamento dell'Autopalio è un intervento inderogabile per assicurare alla nostra provincia, ma anche alla Toscana meridionale una mobilità più fluida ma soprattutto più sicura in direzione di Firenze».
In realtà l'ipotesi di un pedaggio (non solo per la Firenze-Siena, ma anche per la Fi-Pi-Li) non è inedita, ma è stata rilanciata più volte negli anni passati e anche nel gennaio scorso, allorché Riccardo Conti, all'epoca assessore regionale alle Infrastrutture e all'Urbanistica, aveva sostenuto che, una volta che i lavori di ammodernamento definiti con l'intesa Stato-regione firmata il 21 gennaio fossero giunti a termine, «potremo valutare anche l'ipotesi di pedaggiamento automatico per ottenere nuove risorse». I lavori di adeguamento sopra citati sono quelli indicati da Anas nel piano decennale della viabilità 2003-2012, che per l'Autopalio prevede investimenti per una cifra totale di 350 milioni di euro, di cui ne sono già stati elargiti 20 per il 1° lotto e 83,5 per il 2°, e per i quali è in corso la progettazione definitiva.
Lo stesso giorno, in un'intervista all'edizione locale de "L'Unità", Conti descriveva la sua idea di "pedaggiamento telematico" sostenendo che tramite esso «saremo in grado ad esempio di distinguere fra utenti: non paga la mamma che porta il bimbo a scuola e fa un paio di km. Pagano gli altri». E del resto, fu la conclusione, «le strade gratis non esistono: se non si pagano col pedaggio, si pagano con le tasse. E poi dobbiamo spingere il trasporto di persone e di merci dalla gomma al ferro».
E il nocciolo della questione è rappresentato proprio da questi due punti indicati dall'ex-assessore: anzitutto, è verissimo che non esistono strade gratuite, poiché qualsiasi servizio pubblico che viene percepito come "gratuito" viene pagato in realtà pagato con le tasse. E, se per l'automobilista questo "balzello nascosto" è in sostanza ininfluente poiché si tratta del pagamento di un servizio ricevuto, si pensi ai tanti cittadini che anche in Toscana hanno deciso (per libera scelta o per necessità di vario genere) di non comprare un'automobile, i quali pagano un servizio di cui non usufruiscono.
Ma al di là di questo, occorre interpretare questo assunto anche in termini di costi ambientali e sociali: se possiamo dire "non esistono strade gratuite", cioè, è anche perché il suolo, le risorse ambientali e sociali consumate per realizzare l'infrastruttura di trasporto hanno un valore effettivo, anche se spesso esso non è né quantificato né (conseguentemente) sottoposto a penalizzazione economica. E questo discorso vale a maggior ragione se parliamo di una superstrada, cioè di un'infrastruttura destinata a facilitare la mobilità su gomma e in particolare quella privata.
Insomma, scriverlo è doloroso per chiunque - vivendo in Toscana - si trovi a percorrere frequentemente le due principali superstrade regionali, ma è indubitabile come il pedaggio sulle strade extraurbane di grande comunicazione non possa di per sé essere considerato un'eresia, se l'obiettivo di fondo è quello del perseguimento della sostenibilità ambientale e sociale. Anche perché, come pure ricorda Conti nell'intervista, è anche attraverso la leva finanziaria che si deve agire sia per penalizzare la mobilità privata e facilitare quella pubblica, sia per spostare i trasporti dalla gomma al ferro.
Certo, è effettivamente impensabile che si possa sottoporre a pedaggio una superstrada senza aver compiuto i necessari lavori di adeguamento/messa in sicurezza: un discorso che vale soprattutto per l'Autopalio, ma che va esteso anche alla Fi-Pi-Li, che nonostante i lavori di adeguamento intrapresi in questi anni (soprattutto nel tratto Empoli-Firenze) sconta comunque ancora forti margini di miglioramento.
Ma soprattutto è impensabile che una scelta politica che ha conseguenze enormi non solo in termini economici e logistici, ma anche in termini di impatto territoriale, ambientale e sociale, possa essere presa in via emergenziale, al fine di "fare cassa", e non derivi invece da un'opera di pianificazione integrata. Una pianificazione che (anche se anch'essa gode di ampi margini di miglioramento, sia in termini di eccessivo sostegno alla gomma e alla mobilità privata sia in termini di carente - o assente - partecipazione civica alla definizione delle grandi scelte infrastrutturali) in Toscana era già in atto, come dimostrano gli accordi di programma siglati nel gennaio scorso, e che ora rischia di essere vanificata dalla fuga in avanti del Governo centrale.