[01/06/2010] News

Povere province

PISA. Il solito polverone sulle province in qualche modo mi ringalluzzisce per essermene occupato e a lungo una vita fa. Segno evidentemente che ci sono dei sempreverdi anche istituzionali destinati a rifiorire quasi con puntualità svizzera. Ma se l'argomento non è nuovo lo è sicuramente e in peggio il modo riservato peraltro anche ad altri soggetti come le comunità montane o parchi regionali.

Nelle precedenti occasioni il punto di partenza non fu quanto costano questi enti inutili ma se essi servivano ed erano davvero utili e necessari per un governo efficace degli enti locali. Tanto è vero che si discusse come eventualmente sostituirle - ad esempio con i comprensori - e non solo se abrogarle. Si discusse, ad esempio, se ad ogni provincia dovesse corrispondere anche una prefettura e così via.

Un dibattito serio, vivace che ebbe tra i suoi protagonisti Ugo la Malfa ed Enrico Berlinguer a conferma che non si trattò di una trovata demagogica come ora.

Ora alla vigilia di una nuova stagione federalista - così almeno si dice e si spera - la domanda da cui partire non è quanto costa ma se  serve la provincia come tutte le altre istituzioni per riuscire finalmente ad avere un governo del territorio che non faccia acqua come abbiamo visto recentemente con i bacini idrografici con Bertolaso docet. Naturalmente c'è anche il problema del costo delle istituzioni e della loro gestione che guarda caso riguarda più i comuni, le province e le regioni ma assai meno i ministeri. Certo se ci affidiamo unicamente a quanto scritto finora nei vari documenti parlamentari e no, non è facile - e non solo per le province - capire  cosa debbono fare e con quali risorse. E' sen'altro più sbrigativo e meno impegnativo abrogare, tagliare, cancellare  un soggetto che farà anche da capro espiatorio per la famosa ‘casta' alla disperata ricerca di una credibilità che per essere riconquistata ha bisogno di ben altro.

Insomma province nella polvere e protezione civile sugli altari per qualsiasi evento e imbroglio.  Per ora la ‘cricca' non ha molto di meglio da proporre. Una ragione in più per non farci infinocchiare da una demagogia a buon mercato. Contro i condoni, le alluvioni, la cementificazione non servono meno istituzioni, servono istituzioni riformate sulla base di nuove competenze, ben raccordate e sostenute da risorse adeguate e personale valido. Meno ampolle e più governo.

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