[10/06/2010] News toscana

Ato rifiuti in Toscana: nonostante le incertezze, avanti tutta

GROSSETO. Il lavoro delle autorità d'ambito rifiuti in Toscana va avanti. La conferma dell'intenzione da parte della regione di completare il lavoro avviato con la legge regionale 61/07 che ha ridotto da 10 a 3 gli Ato rifiuti e ha previsto l'affidamento del servizio a gestore unico tramite gara, è arrivata stamani nel corso dell'audizione dei rappresentanti dei tre Ato regionali in Commissione Ambiente.

 Le incognite relative a cosa succederà in futuro, dopo la norma nazionale che abolisce entro l'anno le autorità d'ambito e quale sarà quindi il soggetto destinato a subentrate agli attuali Ato, espresse da Franco Borchi, Riccardo Gabellini e Paolo Nannini rispettivamente direttore generale e presidenti di Ato Toscana Costa, Ato Toscana Centro e Ato Toscana Sud, che seppur le abbia condivise, sono state stemperate dal presidente della commissione Ambiente e territorio Vincenzo Ceccarelli.

«Ha pesato e pesa l'incertezza normativa nazionale e le difficoltà nelle localizzazione degli impianti. Sono tuttavia evidenti segnali di accelerazione nei lavori degli Ato - e quindi questa fase d'incertezza - non deve distogliere dal lavoro fatto in piena legittimità» ha detto Ceccarelli nel corso dell'audizione. Ed ha aggiunto che «Da parte nostra opereremo per dare continuità ai percorsi fin qui tracciati e per non bloccare o disperdere il lavoro ancora in corso».

Percorso condiviso anche dal vice presidente della commissione Andrea Agresti nonostante si sia dimostrato critico nel giudizio del lavoro svolto. «Il rapporto Ato, Comuni, gestori - ha dichiarato Agresti-è causa di disfunzioni. In tema di rifiuti, la nostra regione non può dirsi certo in linea».

I percorsi fino ad oggi compiuti dagli Ato per mostrare ai commissari appena insediati lo stato dell'arte del riordino del sistema dei rifiuti in Toscana, così come definito dalla legge regionale 61/o7 sono stati quindi riassunti da Borchi, Gabellini e Nannini.

Borchi ha sottolineato una «situazione complessa» nell'Ato costa dovuta al numero di gestori che insistono nel territorio: «A differenza di Centro e Sud, abbiamo a che fare con 25 soggetti. Esiste un deficit impiantistico, siamo attrezzati solo con le discariche» ha detto il direttore Borchi non nascondendo quindi che l'Ato Costa «marca un po' di ritardo rispetto al resto della regione».

«Stiamo concludendo il monitoraggio delle diverse gestioni che ci porterà ad una classificazione ideale per definire il perimetro ma soprattutto la tipologia di gara da avviare. Vista l'incertezza nella quale navighiamo - ha concluso il direttore generale - e i tempi molto stretti, lavoreremo per impostare il percorso possibile da qui a fine anno».

L'iter della legge 61 è invece «in fase di completamento» all'Ato Centro anche se con «difficoltà palesi considerata l'incertezza di cosa accadrà fra cinque mesi» ha sottolineato Gabellini. «Stiamo andando verso la definizione dell'affidamento per la gestione, la rivisitazione dei contratti di servizio e il rinnovo delle convenzioni per i soggetti in salvaguardia e per quelli che stanno procedendo alla realizzazione di impianti».

 «Il nostro territorio - ha continuato il presidente di Ato Centro  - non ha il valore aggiunto, nel contesto ambientale, di punti di smaltimento finali. Gli impianti devono essere fatti al più presto e parallelamente occorrerà investire sulla filiera del riciclo per diminuire la produzione».

La situazione un po' più avanzata è quella che emerge nell'Ato Sud dove  «percorso forse lento ma molto condiviso» ha portato - ha detto il presidente Nannini a far sì che «al Sud le procedure di gara sono state avviate e le convenzioni approvate». Le convenzioni relative agli impianti che rimarranno fuori il perimetro di gara sono infatti già state inviate ai gestori che dopo averle valutate le dovranno approvare.

Nannini ha avuto poi parole di apprezzamento per il modello toscano che ha definito «all'avanguardia» Ma rimane la priorità di «chiudere il ciclo impiantistico». 

Su questo punto si è dichiarato d'accordo il presidente della commissione Ambiente, Ceccarelli che lo ha ribadito come «necessità» per «evitare situazioni di rischio» anche in Toscana e ha rinnovato l'invito a lavorare «per arrivare il prima possibile all'attuazione della programmazione prevista dalla legge di riordino del sistema».

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