[11/06/2010] News

Specie aliene invasive: ricchezza e demografia le favoriscono pił del cambiamento climatico

LIVORNO. Secondo una recente ricerca finanziata dall'Ue nell'ambito dell'area tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi" del Sesto programma quadro (6°PQ) del progetto Delivering alien invasive species inventories for Europe Daisie) e del progetto "Enhancements of pest risk analysis techniques" Pratoque) finanziato attraverso l'area tematica "Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, e biotecnologie" del Settimo programma quadro (7° PQ). Più che i cambiamenti climatici, «Benessere e densità di popolazione sono tra i fattori che influenzano maggiormente l'aumento delle specie invasive in Europa» e «L'effetto travolgente di fattori umani, ricchezza e la demografia, provato per diversi gruppi tassonomici si traduce nel fatto che le attività umane sono responsabili di favorire le invasioni biologiche».

Lo studio di un gruppo internazionale di 26 ricercatori è stato pubblicato da Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas) è mette in evidenza r tutti i rischi e le difficoltà legati alla risoluzione del problema delle specie invasive. Il team dei ricercatori ha attinto alla banca dati di Daisie che classifica le circa 11.000 specie invasive già presenti in Europa, la maggioranza sono innocue, ma il 15% sta producendo danni economici e un altro 15% danneggia gli ecosistemi.

Lo studio vuole rispondere a due domande: quali sono i fattori che determinano l'insediamento di specie aliene nelle diverse regioni d'Europa? Una delle autrici dello studio, la statunitense Susan Shirley, della Oregon State University, spiega che «Le specie invasive danno seguito alla crisi ecologica e la amplificano. Noi abbiamo avuto modo di rilevare come la popolazione umana e il benessere favoriscano questo problema. I modelli regionali delle invasioni da parte di queste specie sono complessi e vi sono variazioni ancora inspiegate. Ma la presenza delle specie invasive è un problema in larga parte imputabile al commercio internazionale, problema che non siamo ancora riusciti a risolvere».

Quindi l'invasione delle specie aliene è un altro dei frutti indesiderati della globalizzazione delle merci e dei commerci: «Alcune specie, ad esempio le piante ornamentali e da coltivazione) vengono introdotte deliberatamente, molte altre vengono importate non ufficialmente e molte ancora vengono importate come cuccioli - si legge su Cordis, il bollettino scientifico dell'Ue che ha ripreso a sua volta il lavoro dei ricercatori -
Gli studi svolti in passato hanno evidenziato il ruolo di fattori, come clima, geografia e copertura del suolo, in queste invasioni biologiche. Tuttavia, questa ricerca dimostra che l'importanza di questi elementi è inferiore rispetto a densità di popolazione e benessere e suggerisce che l'impatto di questi fattori secondari possa essere stato sopravvalutata in passato». Mentre su Pnas si legge: «La forte influenza dei fattori economici sul livello delle invasioni da parte di specie aliene dimostra che l'individuazione di soluzioni future al problema delle invasioni biologiche sarà un compito complesso. L'identificazione delle responsabilità degli attori principali coinvolti nel commercio e l'introduzione di provvedimenti legislativi mirati potrebbero favorire in una certa misura la gestione di queste invasioni».

Il team di scienziati suggerisce alcune soluzioni: «Per esempio, a livello politico si potrebbe cercare di garantire che i prezzi di mercato per cuccioli e piante ornamentali rispecchino i rischi e i costi legati a una potenziale invasione. Il problema è che l'Organizzazione mondiale del commercio non prevede un meccanismo che consente di considerare i costi comportati dalle invasioni delle specie aliene imputabili al commercio internazionale. L'imposizione di tariffe che riflettono questi costi potrebbe infatti essere interpretata come una misura protezionistica». I ricercatori su Pnas sottolineano che affrontare il problema delle specie aliene é «prioritario per i responsabili politici e per gestire il futuro».

Lo studio evidenzia anche il ruolo svolto dalle infrastrutture di trasporto nella diffusione delle specie invasive: «La valutazione dell'impatto ambientale di questo genere di progetti dovrebbe tenere conto del loro ruolo nelle invasioni di natura biologica e mitigare, laddove possibile, questo fenomeno».

Lo studio sottolinea che la quantità di specie coinvolte e l'entità ed i pericoli dell'invasione in corso dovrebbero portare urgentemente i governi a intraprendere studi per identificare i fattori economici maggiormente collegati alle invasioni di specie aliene: «Solo se si riesce a individuare i fattori responsabili, sarà possibile prevedere e gestire le invasioni da parte di queste specie in modo adeguato senza che vi siano ripercussioni negative sotto il profilo economico. Una precisione di molto maggiore nella previsione di questo genere di invasioni si ripercuoterà sugli sforzi attualmente compiuti in Europa per la definizione di strategie di gestione per le specie aliene».

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