[11/08/2009] News

Obama, Harper e Calderon d'accordo sul Green fund

LIVORNO. I leader di Messico, Usa e Canada riuniti per due giorni a Guadalajara per il summit del Nord America hanno raggiunto importanti accordi di cooperazione su ambiente, commercio, immigrazione e sulla situazione post-golpe in Honduras.

Tra gli impegni presi dal presidente messicano Calderon, dal primo ministro canadese Harper e da Barack Obama c'è anche quello di operare insieme per realizzare quel Green fund che sta tanto a curo al Messico e che punta a ricompensare i Paesi che riducono le emissioni di CO2.

Un soddisfatto Felipe Calderon ha annunciato nella conferenza stampa finale del summit: «Ci siamo trovati d'accordo su un Green fund e per lavorare insieme per concludere un accordo sul cambiamento climatico a Copenhagen».

Bisognerà capire bene di cosa si tratta, perché fino ad oggi il Canada è stato costantemente nel gruppo di retroguardia (se non fra i disturbatori e sabotatori) nella road map stesa a Bali per giungere ad un accordo efficace e vincolante per il post-Kyoto.

Il presidente messicano aveva proposto il Green fund già al Major economy forum tenutosi a giugno in Messico e poi l'idea è stata ripresa al summit del G8 de L'Aquila.

La proposta prevede che tutti i Paesi versino denaro al fondo, ma i Paesi più poveri che avranno ridotto le loro emissioni avranno compensazioni molto più alte delle quote versate.

«Noi lavoriamo anche per rafforzare la nostra "borsa del carbonio" - ha detto Calderon - con l'obiettivo di realizzare un carbon market. I T tre Paesi hanno accettato di far avanzare i progressi riguardo all'energia ed alle tecnologie verdi»

Il primo ministro canadese Stephen Harper ha confermato che «I dirigenti dei tre Paesi hanno convenuto che è essenziale combattere i cambiamenti climatici. Sappiamo che il costo dell'azione sarà elevato, ma il costo che i nostri popoli e le generazioni future dovranno pagare per l'inazione sarebbe incalcolabile.

Tra Canada e Messico ci sono però da regolare ancora conti in sospeso ed Harper ha chiesto a Calderon impegni precisi per regolamentare il problema dei troppi rifugiati.

Anche Obama è preoccupato ed ha promesso una nuova legge Usa sull'immigrazione entro la fine dell'anno, ma ha avvertito che «Una nuova legislazione sul tema incontrerà forti resistenze da parte di alcuni demagoghi».

Secondi o quanto scrive il giornale messicano La Jornada, Obama ha sostenuto che è necessario riformare il sistema migratorio degli Stati Uniti perché finiscano le tensioni interne ed esterne» e che l'attuale sistema favorisce un maggior sfruttamento dei lavoratori senza documenti ai quali vengono dati salari molto minori del minimo previsto.

«Se continueremo come ora - ha detto il presidente Usa - continueremo con le tensioni con i nostri vicini messicani e continueremo a tenere la gente bloccata alle frontiere in maniera pericolosa per loro ed ingiusta per coloro che chiedono legalmente di emigrare».

Per Obama il tema dell'immigrazione dal Sudamerica verso gli Usa fa parte dei temi importanti da affrontare urgentemente insieme alla riforma del sistema sanitario, all'energia pulita ed alla riforma della finanza, «altrimenti ha detto - senza regole finanziarie, si arriverà ad un nuovo fallimento e ad una nuova crisi economica».

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