[15/06/2010] News

Primo passo verso l'istituzione del parco delle Bocche di Bonifacio

FIRENZE. Si tratta di una lettera di intenti ma intanto un importante passo in avanti è stato compiuto. Il ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo (Nella foto) insieme al suo omologo francese Jean Louis Borloo, hanno firmato oggi a  Palau (Olbia)  un documento, primo step per istituire alle Bocche di Bonifacio il primo parco marino transfrontaliero, in un'area definita uno "scrigno di biodiversità".

Per arrivare all'obiettivo finale ci sarà da chiedere  modifica della Convenzione Onu di Montego Bay (sul diritto del mare) e di non far transitare più in questo braccio di mare tra Corsica e Sardegna, circa 200 navi l'anno che trasportano oltre 130 mila tonnellate di merci pericolose. «Sarà una grande battaglia politica -ha affermato Prestigiacomo - speriamo nel supporto dell'Unione europea, nel Parlamento europeo e della Commissione Ue nonché delle associazioni ambientaliste di Italia e Francia».

E un primo apprezzamento per quanto avvenuto oggi è stato espresso dal Wwf Italia. «È dall'accordo italo-francese del 19 gennaio 1993 che Italia e Francia si sono date come obiettivo la tutela dell'ambiente marino, attraverso l'armonizzazione delle norme di protezione ambientale e delle misure per uno sviluppo economico-sociale sostenibile - ha sottolineato Stefano Leoni, presidente del Wwf Italia, presente all'incontro - Quindi è bene che si passi dalle parole ai fatti per tutelare le Bocche di Bonifacio, costituendo un gruppo di lavoro che porti a stilare il vero e proprio atto di costituzione del Parco internazionale, che per ora rimane solo un impegno di lavoro. Bisogna poi ricordare che la vera partita si gioca sulla regolazione del traffico marittimo di sostanze pericolose. In questo ambito, il Wwf- ha continuato Leoni- è stato uno dei principali fautori dall'Accordo volontario sugli standard di sicurezza ambientale nei trasporti marittimi del primo giugno 2001, firmato da sindacati e Confindustria e promosso dal ministero dell'Ambiente d'intesa con il ministero dei Trasporti».

Il Wwf spiega come la navigazione attraverso le Bocche di Bonifacio sia particolarmente complessa, data la configurazione geo-fisica dei luoghi. Le Bocche non consentono una navigazione lineare, data la presenza di forti fenomeni di magnetismo naturale e derivante da condotte marine, suscettibili di influenzare gli strumenti di bordo. Inoltre le condizioni meteorologiche sono spesso difficili per le correnti marine di disturbo. In questa situazione, con un traffico marittimo in espansione in direzione Nord-Sud-Nord, esistono gravi rischi di incagliamento e di collisione tra le navi, dato che alla Bocche di Bonifacio in alcuni punti si raggiunge, per i fondali di 20 metri, la distanza di 1,8 miglia marine tra la costa sarda e quella corsa, mentre, per la batimetrica dei 50 metri, la distanza si riduce anche a 0,7 miglia. «Nell'intesa firmata oggi - ha continuato Leoni- i due Paesi si ripromettono anche di regolare o limitare il traffico marittimo per evitare il rischio di incidenti attraverso la costituzione di una Pssa (Particularly sensitive sea area). Alla luce del disastro del Golfo del Messico, ma anche dell'affondamento della Haven, anche questo impegno deve essere ineludibile, perché almeno in un'area così delicata, gli interessi commerciali non prevalgano sulla conservazione della natura e sulla sicurezza della navigazione. Per il Wwf, come già avviene per le navi italiane e francesi, le Bocche di Bonifacio devono essere interdette al più presto alle navi di Paesi terzi cariche di idrocarburi o sostanze pericolose (gasiere e chimichiere). Inoltre- ha concluso il presidente del Wwf Italia- si devono individuare corridoi per la navigazione marina attraverso le Bocche che consentano di allontanare i pericoli dalle aree più delicate, attraverso l'uso del Vts (Vessel traffic system), sistema di controllo della navigazione marittima».

Anche Greenpeace ha espresso apprezzamento per l'iniziativa italo-francese confidando che l'istituzione del Parco e divieto di transito delle navi possano avere rapida realizzazione.

Torna all'archivio