[17/06/2010] News

Golfo del Messico, trovato il primo capodoglio morto

LIVORNO. Quello che si temeva é probabilmente accaduto: il Deepwater Horizon incident joint information center  ha annunciato che la nave "Pisces" della  National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) ha trovato un capodoglio (Physeter macrocephalus) morto che galleggiava 77 miglia a sud del punto dell'incidente della piattaforma offshore della Deepwater Horizon. La Noaa sta eseguendo analisi approfondite per determinare le cause e le circostanze della morte del cetaceo. Dalle dimensioni, il capodoglio dovrebbe essere un sub-adulto e le condizioni della carcassa farebbero pensare ad una morte avvenuta diversi giorni fa, probabilmente da più di una settimana. Ora si stanno esaminando i dati delle correnti per capire se il cetaceo provenga dalla zone della marea nera. La Noaa sta anche verificando se il mammifero marino possa essere stato ucciso in uno scontro con una nave o per qualche altro motivo di origine antropica.

Si tratta del primo grande cetaceo trovato morto nell'area interessata dalla marea nera prodotta dall'esplosione della piattaforma della Bp del 20 aprile. Il capodoglio non è stato però ritrovato in acque dove c'era presenza di idrocarburi. Il fatto suscita comunque grande inquietudine perché fin da subito gli ambientalisti ed i biologi dissero che questi grandi odontoceti avrebbero potuto subire gravi danni, visto che il Golfo del Messico è una loro importante area per la ricerca di cibo e la riproduzione. La stessa Noaa è fortemente preoccupata per i capodogli, che sono i soli cetacei residenziali in via di estinzione nel Golfo del Messico superiore: «I capodogli trascorrono la maggior parte del loro tempo in mare aperto nell'area dell'upper Gulf, vivono in profondità nelle zone in cui sotto la superficie sono presenti disperdenti e petrolio, si cibano di  calamari di profondità  che possono anche essere stati toccati dal petrolio e dai disperdenti».

La Noaa spiega che «Non appena la balena è stata avvistata, il Field party chief Paul Felts ha chiamato la marine mammal hotline per riferire la scoperta al Wildlife Branch dell'Unified Command ed agli esperti di mammiferi marini della Noaa».

I campioni prelevati dalla carcassa sono stati messi al sicuro e dovrebbero essere consegnati per ulteriori analisi quando la Pisces tornerà a terra il 2 luglio, ma la Noaa fa sapere che un'altra imbarcazione potrebbe essere inviata nel Golfo per prelevarli perché le analisi complete potrebbero richiedere diverse settimane.

Il Southeast regional marine mammal stranding coordinator della Noaa, Blair Mase, assicura che il personake dell'agenzia ha seguito scrupolosamente i protocolli del Wildlife Branch: le foto mostrano un capodoglio di circa 25 piedi e sono stati raccolti campioni di pelle e grasso per le analisi  e per determinare il sesso dell'animale. La carcassa è stata segnalata per permettere alle squadriglie di ricognizione aerea di riconoscere l'esemplare e di non segnalarlo così nuovamente come se fosse un altro capodoglio morto.

Purtroppo sia la Noaa che l'Unified Command Wildlife Branch hanno già ricevuto molte segnalazioni di capodogli che sono stati visti nuotare nel bel mezzo della marea nera, anche se questo è il primo rapporto confermato di un grande cetaceo morto da quanto è iniziata la fuoriuscita del pozzo petrolifero della Bp.

La Nooa ha nel Golfo anche un'altra nave, la Gordon Gunter, inviata per una crociare scientifica di diverse settimane per fare foto di identificazione dei capodogli e delle balenottere di Bryde (Balaenoptera brydei), per una valutazione delle popolazioni e per raccogliere campioni, ma anche per studiare la densità delle prede di capodogli e balene. Intanto continuano gli sforzi, sia sulle coste che in mare aperto, per determinare le cause della morte e delle malattie dei delfini che si sono spiaggiati o che nuotano e muoiono nella marea nera, così come le indagini aeree per la ricerca dei cetacei in tutta l'area del disastro. «Le informazioni ottenute da questi sforzi contribuiscono a valutare l'impatto di questo evento sui cetacei del Golfo del Messico», dice la Noaa, un conto che verrà presentato alla Bp e forse i 20 miliardi di dollari di risarcimento che la multinazionale ha messo sul tavolo non basteranno a ripagare questo immenso ecocidio e sperpero di bellezza.

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