[18/06/2010] News

Al posto delle bandiere blu serve uno standard unico e garantito dalle agenzie regionali ambientali

ROMA. Quindi il Ministro dell'Ambiente ha messo una pietra tombale sulla storiella (o storiaccia, a seconda dei gusti) delle Bandiere Blu: rispondono a criteri poco affidabili, sono il frutto della ricerca di visibilità di qualche amministratore, non garantiscono un bel niente e, soprattutto, non segnalano una graduatoria, non danno una indicazione preferenziale, non rappresentano - in sostanza- niente altro che un "giochino" per pochi interessati e per chi ci marcia.

Stefania Prestigiacomo ha avuto un bel coraggio a sfatare un tabù che sembrava ben protetto (anche a livello ministeriale), ben oliato ed utile a soddisfare ambizioni e pubblicità. Bisogna dargliene atto, soprattutto noi che da anni combattiamo contro questa costumanza.

Bastava poco, tutto sommato. Vuoi mettere qualche paginata di giornale che attesta: finalmente anche Marghera (!) ha la sua bandiera blu, vuoi mettere la foto del Sindaco o dell'Assessore che innalza il famoso vessillo, vuoi mettere l'intervista che attesta l'impegno della civica Amministrazione (senza peraltro confessare i costi) per ottenere l'auspicato drappo?

Dunque le Bandiere Blu vengono finalmente declassate al rango che loro compete: della esternazione di un giudizio di una Organizzazione privata che può permettersi di dire tutto ed il contrario di tutto, senza coinvolgere in questo processo Enti ed Organismi Pubblici, soprattutto quelli chiamati per legge ad effettuare controlli seri ed approfonditi.

Però, giunti a questo punto, bisognerebbe fare un passetto in più in avanti al fine di offrire a cittadini ed utenti, stakeholders in generale, nazionali e non, un valido sistema di garanzie.
Il Ministero dell'Ambiente potrebbe tranquillamente entrare in campo, richiedendo in sede di Conferenza Stato-Regioni, il coinvolgimento di queste ultime e delle rispettive Agenzie Ambientali al fine di adottare uno standard unico (il Marchio Italia, una idea ancora da inverare), secondo una trafila simile a quella della Registrazione Emas: Dichiarazione Ambientale da parte del richiedente, validazione della stessa da parte di un ente terzo, verifica finale da parte del Ministero, concessione di una Attestazione attendibile ed affidabile.

* Presidente Cenis Centro nazionale iniziative sociali

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