[21/06/2010] News

Europa: Lussemburgo con Pil procapite pił alto, Italia sedicesima e Albania ultima

BRUXELLES. Solo ieri Silvio Berlusconi aveva assicurato che l'Italia è il Paese più ricco d'Europa e che bene come da noi non si sta da nessuna parte, a smentirlo praticamente in diretta è arrivato oggi un impietoso rapporto di Eurostat basato sulle stime preliminari per il 2009 su quanto di più sacro ha il nostro governo: il Prodotto interno lordo (Pil) per abitante espresso in Standard di potere di acquisto (Spa), un'unità monetaria virtuale che come spiega Eurostat «Elimina le differenze dei livelli dei prezzi tra i Paesi. Uno stantad lo Spa permette di acquistare lo stesso volume di beni e di servizi in tutti I Paesi. Questa unità permette la comparazione in volume significativi degli indicatori economici tra i Paesi. Gli aggregati che espressi in Spa sono calcolati dividendo gli aggregate a prezzi correnti ed in moneta nazionale per le rispettive Parità di potere di acquisto (Ppa). Il livello di incertezza caratterizzante i prezzi base e i dati di compatibilità, così come i metodi utilizzati per calcolare le Ppa implicano che le differenze tra I Paesi aventi indici di valori prossimi debbano essere interpretati con prudenza».

Ma, pur con tutta la prudenza possibile, e ricordando comunque la fallacia di un indice ormai obsoletio come il Pil,  l'Italia supera di soli due punti la media dell'Ue a 27 e si piazza al tredicesimo posto dietro il più ricco paese europeo, il Lussemburgo (268), seguito da Irlanda (131, ricordiamo che parliamo del 2009); Olanda (130); Austria (124), Svezia (120), Danimarca e Gran Bretagna (117); Germania (116); Belgio (115); Finlandia (110), Francia (107), Spagna (103). Ma la classifica cambia e l'Italia precipita al sedicesimo posto se si includono anche i Paesi extra-Ue visto che la Norvegia è seconda a livello continentale con una media di 177, e terza sarebbe la Svizzera a 144, mentre l'Ilanda (pre-crisi) si piazzerebbe quinta a 120.

Dietro di noi ci sono subito Cipro (98) e la Grecia prima del crack (95). Slovenia, Repubblica Ceca, Malta, Portogallo e Slovacchia galleggiano tra un 10 e un 30% al disotto della media Ue27; Ungheria, Estonia, Polonia e Lituania sono tra il 30% e 50% in meno. La classifica dell'Ue è chiusa dalla Bulgaria con il 41 preceduta solo da Romania (45) e Lettonia (49).

In realtà i Paesi più poveri sono nei Balcani: è l'Albania la vera ultima in classifica con solo il 27% della media dell'Ue, poi vengono la Bosnia Erzegovina (30), la Macedonia (35) la Serbia (37), il Montenegro (43), Mentre la Turchia è a 46 e la Croazia fa un buon 64, record dell'ex Yugoslavia, Slovenia esclusa

Probabilmente però la povertà europea più estrema bisognerebbe andare a cercarla nei tre Paesi della fascia ex sovietica oggi russa: Moldova, Ucraina e Bielorussia dei quali Eurostat non tiene conto.

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