[11/08/2009] News

La Cina rurale e carbonifera avvelenata dall'arsenico e dai fluoruri

LIVORNO. Il ministero della salute cinese ha annunciato che inizierà a monitorare i casi di avvelenamento da arsenico e fluoro, preoccupato perche le malattie legate all'ambiente continuano a svilupparsi nelle regioni ricche di carbone nel centro e nell'ovest della Cina.

«Le in formazioni che saranno presto controllate - spiega una nota pubblicata sul sito internet del ministero - includono la gestione delle miniere di carbone ricche di arsenico e fluoruri, la sostituzione di vecchie caldaie e i casi locali di malattie legate all'ambiente. Il fluoruro può provocare l'ingiallimento dei denti, la deformazione della colonna vertebrale e delle ossa delle gambe così come dei dolori a livello delle articolazioni. L'arsenico può provocare dai cancro alla pelle fino alla morte».

Gli avvelenamenti si registrano in particolare all'interno di famiglie rurali che utilizzano carbone ricco di arsenico e fluoruri per cucinare e spesso le stufe utilizzate non dispongono m nemmeno di camini per l'evacuazione dei fumi. Le vittime respirano quotidianamente i fumi avvelenati che contaminano anche gli alimenti cucinati.

Il quadro che viene fuori è quella di una Cina arretrata a livello dei Paesi più poveri del pianeta, lontanissima dalle scintillanti città-vetrina della crescita del turbo-capitalismo comunista della crescita infinita che si vanta del nuovo impegno per tagliare le emissioni di gas serra, una Cina nascosta e dimenticata, serbatoio di manodopera "a perdere" di basso costo e devastata da miniere grandi e piccole che forniscono il carbone avvelenato che fa pulsare il cuore energetico del dragone della rinascita cinese.

Solo ora il governo di Pechino si accorge di questo pezzo di Paese avvelenato dalle briciole tossiche della crescita ed assicura che «Il monitoraggio sarà effettuato da centri di controllo e di prevenzione delle malattie dei distretti che saranno sorvegliati. La Cina si batte contro queste malattie rimpiazzando le cucine tradizionali con modelli più moderni e sensibilizzando la popolazione rurale».

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