[23/06/2010] News

Poveri parchi!

PISA. E' proprio vero che non c'è limite al peggio.
E per i parchi men che mai. Non manca giorno, infatti, che governo e ministero dell'ambiente ci facciano dono di qualche pasticcio. Ora è il turno della Sardegna. Da poco era emerso grazie ad un intervento sanzionatorio dell'unione europea che a Is Arenas, un importante sito comunitario si era fatto strame -con l'imbroglio puro e semplice del ministero- di ogni regola, costruendo a man salva sulla costa. Quella costa dove la giunta Soru aveva con legge vietato di costruire entro la fascia dei 300 metri e che la nuova giunta Cappellacci si era affrettata a rivedere.

Recentemente ci si era poi compiaciuti dell'accordo con la Francia per il parco marino delle Bocche di Bonifacio, mentre da lunghissimo tempo non si ha alcuna notizia del Santuario dei cetacei che pure riguarda anche la Sardegna. Ma ecco la grana del Gennargentu. Per chi non lo sapesse o l'avesse dimenticato, si tratta di un parco nazionale di cui si parla e si litiga dalla notte dei tempi. Ma la questione per responsabilità che non salvano del tutto nessuno, va in sonno per lunghissimi periodi.

Qui più che ad un parco di carta siamo in presenza di un parco ‘fantasma' il cui lenzuolo torna ad agitarsi appena a qualcuno viene in mente di riparlarne. Ora si apprende che nel dicembre del 2009 alla Conferenza stato-regioni il fantasma torna a farsi vivo. Ma nessuno ne sa niente neppure chi era presente alla riunione. Come per gli emendamenti sul condono di cui si sta parlando in questi giorni; forse c'ero e ho firmato ma evidentemente dormivo e non ho capito.

Idem per il Gennargentu, anche se qui c'è voluto molto più tempo per capire che qualcosa stava ‘resuscitando' e allora sono scattati il presidente della regione, i deputati amici, l'immarcescibile comitato antiparco che forse d'accordo con Brunetta non va in pensione nonostante l'anzianità maturata.

L'eolico presidente ha detto subito che ‘il popolo sardo' non permetterà allo stato di interferire in scelte che riguardano solo i sardi. E chissà che non si faccia dare una mano anche da Bertolaso e dalla protezione civile così sensibile quando si tratta di ambiente. Che dire. Il ministero è notoriamente affaccendato soprattutto a far fuori i parchi nazionali con i tagli e altre trappole di cui Federparchi ha discusso nei giorni scorsi proprio in terra sarda. Deve farlo arrampicandosi sugli specchi scoprendo fra l'altro che la sua struttura ministeriale a giudizio della Corte dei conti è quasi tutta illegittima.

Ma la Prestigiacomo non si perde d'animo e ammesso che del Gennargentu sappia qualcosa, spera di piantare qualche bandierina anche lì come sta cercando di fare nella sua Sicilia dove sta cercando di piazzare un bel pacchetto di nuovi e strani parchi nazionali non molto graditi per la verità neppure dalla sua regione. Magari per non starsene con le mani in mano pensa a qualche approdo di lusso all'isola di Montecristo. Il gran capo ha detto che governare in Italia ‘è un inferno'. I parchi, infatti, ne sanno qualcosa. Ma Dante non c'entra.
Renzo Moschini

Torna all'archivio