[28/06/2010] News

Progetto di centrale nucleare in Argentina: nuovo scontro di confine con l’Uruguay

LIVORNO. Lo scontro tra Argentina ed Uruguay su temi ambientali transfrontalieri rischia di ripresentarsi, stavolta a ruoli invertiti, e probabilmente con maggiore ampiezza: Montevideo ha accusato il governo di Buenos Aires di aver trascurato del tutto il processo di consultazione prima di andare avanti con i piani per costruire una nuova centrale nucleare.

L'Argentina ha ricominciato a parlare della costruzione di una centrale nucleare poco dopo che il suo rivale continentale, il Brasile, aveva svelato i suoi piani per espandere la ricerca di uranio e per la realizzazione di nuovi reattori nucleari e di investimenti nell'atomo militare, inoltre anche il Venezuela di Hugo Chavez è sempre più lanciato verso il nucleare con l'amorevole aiuto di russi, iraniani e dello stesso Brasile.

Solo qualche giorno fa, dopo 5 anni di scontri diplomatici e di blocco di un valico di frontiera, era stata firmata tra Uruguay ed Argentina la tregua di 60 giorni sulla cartiera per la trasformazione di polpa di eucalipto sulle rive del fiume Uruguay. In quell'occasione era stata l'Argentina ad accusare Montevideo di non aver consultato il Paese confinante prima di concedere la licenza all'industria cartiera finlandese, poi i movimenti ambientalisti argentini hanno bloccato la frontiere fino a che non è arrivata una sentenza della Corte di Giustizia internazionale dell'Aja che diceva che non esisteva nessun reale pericolo di grave inquinamento.

Secondo i media uruguayani la frettolosa decisione dell'Argentina di costruire una centrale ai confini con il loro Paese è una vendetta per la vicenda della cartiera e sottolineano che la minaccia di inquinamento nucleare è molto più concreta e pericolosa.

Ora l'Uruguay, orgoglioso della sua cartiera finlandese "verde", e sollevato dalla fine del blocco ponte di frontiera, rende la pariglia con gli interessi: ha chiesto un'analisi di tutte le sostanze scaricate dalle fonti inquinanti nel fiume, comprese quelle in Brasile, dove ha origine il fiume Uruguay.

Ma la controversia sul nucleare sembra quella più forte, pronta a far riesplodere le scintille nazionaliste nei due Paesi. L'Uruguay è convinto che l'Argentina abbia violato l'International Energy Agency's nuclear security convention, andando avanti con il progetto nucleare senza consultare il governo di sinistra di Montevideo. L'Argentina ha già due centrali nucleari, la prima entrata in funzione nel 1974, la seconda nel 1983, insieme forniscono appena il 10% dell'energia elettrica di un Paese che dispone di impressionanti risorse di energia rinnovabile, a cominciare dall'eolico.

Il presidente uruguayano, l'ex guerrigliero tupamaro José "Pepe" Mujica, fino ad ora è stato molto conciliante con la presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner sia sulla cartiera che su altre questioni frontaliere, ma il nucleare sta segnando un nuovo inasprimento delle relazioni bilaterali.

Il quotidiano uruguayano El Pais ha scritto che il governo sta esaminando il testo di una protesta ufficiale contro l'Argentina sul  mancato rispetto della convenzione sulla sicurezza nucleare, ratificata si dall'Uruguay che dall'Argentina nel 1994. La convenzione prevede che i firmatari informino i Paesi limitrofi di tutte le attività riguardanti lo sviluppo del nucleare.

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