[29/06/2010] News

I veicoli fuori uso da quando diventano rifiuti? Nuova sentenza della Cassazione

LIVORNO. Non sempre è facile e immediato individuare quando un'auto, un camion o comunque un veicolo smette di essere un bene e diventa un rifiuto. O meglio quando è fuori uso e quando deve essere considerato e gestito come un rifiuto. Soprattutto nel momento in cui il veicolo non è stato consegnato a un centro di raccolta autorizzato, è ancora iscritto al Pubblico registro automobilistico (Pra) e si trovi in un'area privata. Proprio in questo senso la Corte di Cassazione si trova, di nuovo a fare chiarezza.

Secondo la Corte di Cassazione il fatto che il veicolo risulti ancora iscritto negli elenchi del Pra, non ne esclude la natura di rifiuto speciale, nel caso in cui il suo stato di degrado lo renda inidoneo alla circolazione. Perché come "fuori uso" deve essere considerato, sia il veicolo di cui il proprietario si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi, sia quello destinato alla demolizione, ufficialmente privato delle targhe di immatricolazione, anche prima della materiale consegna a un centro di raccolta, sia quello che risulti in evidente stato di abbandono, anche se giacente in area privata.

A nulla, dunque sono valsi gli argomenti di difesa del proprietario della carrozzeria di Sansepolcro al fine dell'annullamento della sentenza della Corte d'appello di Firenze che conferma la condanna inflitta dal Tribunale di Arezzo. Ossia che i mezzi, targati e con proprietari depositati nel piazzale della carrozzeria sono destinati ad un prossimo futuro riutilizzo dopo le riparazioni, che gli altri automezzi non sono rifiuti pericolosi e che non si possa trattare di reato di deposito incontrollato perché la disposizione legislativa (articolo 256 Dlgs 152/06) si riferisce a quei soggetti che effettuano le attività di gestione di rifiuti in modo professionale.

La Corte di Cassazione parla invece di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti pericolosi: camion completo di serbatoio carburante, batteria condensatore oli, camion incidentato completo con rimorchio ferraglia, camion con motrice incendiata con motore, completi di liquidi con fuoriuscita di olii, camion incidentato con impianto di aria condizionata completa di filtri liquidi, e non pericolosi, quattro autovetture con targa in evidente stato di abbandono e sei cabine di camion, su suolo dell'area della società.

Il reato di deposito incontrollato di rifiuti, infatti, è ipotizzabile non soltanto in capo alle imprese o agli enti che effettuano una delle attività della gestione dei rifiuti (raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti), ma anche in capo a qualsiasi impresa, avente le caratteristiche previste dal codice civile (per cui è "imprenditore chi esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi") .

Comunque, nell'ambito dell'ordinamento italiano è il decreto del 2003 che dà la definizione di veicolo fuori uso ossia un veicolo a fine vita che costituisce un rifiuti ai sensi del Dlgs 152/06.

Con il decreto del 2003 il legislatore italiano, infatti, recepisce la direttiva europea del 2000 (la numero 53) relativa ai veicoli fuori uso, che disciplina la corretta gestione dei rifiuti del veicolo e favorisce il reimpiego dei componenti suscettibili di riutilizzo; il riciclaggio dei componenti non riutilizzabili e dei materiali (se sostenibile dal punto di vista ambientale) e altre forme di recupero come il recupero energetico.

Del resto anche la riutilizzabilità dei componenti, la riciclabilità e la recuperabilità dei materiali dei veicoli fuori uso rappresentano una parte sostanziale della strategia comunitaria per la gestione dei rifiuti. Così come la stessa progettazione delle vetture (che prima o poi diverranno rifiuti): il legislatore europeo (e lo fa anche con disposizioni sulla progettazione degli autoveicoli e non solo) cerca di ridurre la produzione dei rifiuti e di agevolare il recupero dei componenti e materiali provenienti da veicoli fuori uso.

Anche perché (come più volte abbiamo sottolineato) in generale una corretta gestione dei rifiuti passa in primo luogo attraverso la politica di prevenzione della produzione del rifiuto, in secondo luogo attraverso recupero di materia, poi di energia e infine attraverso le operazioni di smaltimento.

 

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