[30/06/2010] News

Nucleare: ecco perché Standard & Poor’s ha declassato Areva

LIVORNO. Il fallout del gigante nucleare francese Areva continua, una caduta trascinata proprio da quelle centrali Epr che il nostro governo si appresta a importare in Italia per dare il via ad un "rinascimento nucleare" che in Francia ed altrove sta affondando nelle sabbie mobili dell'economia reale e finanziaria.

Dopo l'annuncio del disastro progettuale e finanziario del reattore do Okiluoto (OL-3) che Areva sta costruendo in Finlandia, l'ultima mazzata alla multinazionale atomico-mineraria francese arriva dall'agenzia  Standard & Poor's (S&P) che ha declassato il suo rating a BBB+/A-2  per il precario stato finanziario del gigante nucleare.

In un'analisi pubblicata il 28 giugno dai credit analysts di  S&P Sophia Dedemadis e Karl Nietvelt, si legge che «La redditività depressa del nuclear services provider Areva con base in Francia viene ulteriormente esteso dal recente annuncio di 400 milioni di provvigioni addizionali per 4000 milioni di euro (491milioni di dollari) per  il reattore finlandese OL-3. Riteniamo inoltre che la redditività potrebbe peggiorare a causa della disputa con Electricité de France riguardante l'accordo commerciale con Areva per l'impianto di arricchimento nucleare di Georges Besse (GB-I). Abbiamo quindi abbassato il rating a lungo e breve termine di Areva a "BBB+/ A-2" da "A/A-1", e la abbiamo rimossa dal credit watch. Lo stable outlook riflette la nostra opinione che é probabile che Areva sia in grado di attuare con successo il rimanente programma di cessione delle attività e di aumento di capitale proposto, rafforzando così il suo bilancio». Ma alla fine il verdetto di S&P non lascia molte speranze al già inguaiato gigante nucleare: la redditività di Areva «Continuerà ad essere depressa per la prossima  coppia di anni. A nostro avviso, il giusto business risk profile di Areva è influenzato negativamente dalla scarsa redditività attuale dell'azienda e dai rischi dei progetti esecutivi, compreso il progetto della centrale di OL-3. Sulla base delle stime della società, il margine operativo per il primo semestre del 2010 sarà solo del 4%, escludendo la fornitura per OL-3, nel 2009, l'utile operativo è stato segnalato da Areva a  97.000.000 di euro».

Secondo S&P la performance operativa dell'impresa nucleare statale francese «Continua ad essere seriamente minacciata dal superamento dei costi relativi al progetto OL-3 (2.700.000.000 euro a partire dal giugno 2010). Originariamente Areva aveva detto che avrebbe potuto costruire l'impianto nucleare finlandese a  3.200.000.000 euro (3,9 miliardi di dollari) e che sarebbe stato finito nel 2009. Il cliente finlandese Teolisuuden Voima Oyj ha detto l'impianto entrerà in servizio alla fine del 2012, invece che entro il precedente termine del giugno 2012. Inoltre, prevediamo che Areva dovrà sostenere alcuni costi aggiuntivi a seguito della controversia con Electricité de France SA riguardante il prelievo fino al 2012 dall'impianto di arricchimento  nucleare Georges Besse (GB-I). Prendiamo atto che, in risposta ai ritardi e alle profitability pressures, Areva ha intrapreso diverse iniziative di taglio dei costi così come la riduzione, in una certa misura, delle sue spese in conto capitale fino al 2012».

Secondo MineWeb Areva e la sua agenzia di controllo statale, il Commissariat à l'Energie Atomique, prevedono che questo could raise  potrebbe aumentare fino a 4-5 miliardi di euro entro la fine dell'anno finanziario 2010 e stanno cercando di convincere la Mitsubishi Heavy Industries e i fondi sovrani del Kuwait e del Qatar ad acquistare nuove azioni Areva. La multinazionale francese dispone anche di un portafoglio di ordini a lungo termine che è stimato a più di 43 miliardi di euro e di significativi cash flow benefits derivanti da nuovi progetti che però attendono di essere verificati a partire dal 2012 in poi».

Quindi, alla base della declassazione c'è il buco dell'Epr di OL-3 che si sta letteralmente mangiando tutti i soldi di Areva. E Greenpeace non perde occasione per fare un po' di amara ironia. «Ma niente paura, S & P  vede una via d'uscita per Areva dal suo buco nero finanziario. Come? S&P ha inoltre suggerito che il governo francese "in caso di crisi finanziaria, dovrebbe fornire un tempestivo e sufficiente sostegno straordinario ad Areva". Sì, avete indovinato, al caro vecchio contribuente si dovrebbe chiedere, ancora una volta, di premiare la società per la sua assoluta incompetenza e dissolutezza, tirando fuori Areva da un buco che poi dovrebbe riempire».

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