[30/06/2010] News toscana

Bramerini in consiglio regionale fa il punto sulle biomasse

FIRENZE. Quello della produzione energetica da biomasse rimane un tema molto discusso sul territorio, in particolare per la localizzazione degli impianti. Qualche lume, specialmente in chiave prospettica, è venuto dal Consiglio regionale dove l'assessore all'ambiente Anna Rita Bramerini ha risposto ad alcune interrogazioni portate da Monica Sgherri (FdS-Verdi), e da Marta Gazzarri e Marco Manneschi (Idv).

«La revisione del Piano di indirizzo territoriale fisserà le linee guida per comuni e province sulla localizzazione degli impianti di produzione energetica da biomasse- ha introdotto Bramerini- la giunta regionale, per rendere più vincolanti in fase di autorizzazione le direttive del Piano energetico, fisserà alcuni criteri sulle emissioni, cui le province dovranno attenersi. Sul fronte dell'agricoltura, inoltre, favorirà la produzione di energia termica da piccoli impianti ed i contratti di filiera corta».

Ma lo studio sui distretti agro-energetici della Toscana stima una disponibilità di sostanza secca di 400.000 tonnellate l'anno (55% da foreste e 45% da potature di colture agricole, verde ornamentale e scarti di segheria) e quindi l'assessore ha osservato «E' difficile immaginare che gli impianti possano essere alimentati solo da produzione agricola locale».

Per quanto riguarda i due impianti dell'area livornese oggetto delle preoccupazioni espresse dai consiglieri, l'assessore ha precisato che in riferimento alla procedura seguita dalla provincia di Livorno per l'impianto della società "Porto Energia", «le competenze sono dell'amministrazione provinciale e che la Regione non può attivare forme di controllo. Si è discusso molto sulla opportunità di impartire prescrizioni sull'abbattimento delle polveri sottili. L'Agenzia per la protezione ambientale della Toscana non ha espresso parere negativo sull'impianto, ma ha sottolineato la criticità dell'area in termini di emissioni inquinanti». Come dire, abbiamo le mani legate, perché come ricordato più volte da greenreport purtroppo il Pier è "soltanto" un piano di indirizzi e non una legge, col risultato che poi a livello locale le cose cambiano, come nel caso specifico di Livorno dove i problemi riguardano per esempio anche l'approvvigionamento extracontinentale, quando appunto il Pier suggerisce una filiera in un raggio di 70 chilometri.

Bramerini poi si è soffermata sui dati del settore in Toscana «Gli ultimi dati disponibili sul monitoraggio del Piano di indirizzo energetico regionale (Pier) indicano che nella produzione da biomasse si registra un trend più che positivo per l'elettrico (142 Mw) ed una crescita non sufficiente sul termico (40 Mw)» ha concluso l'assessore.

Un aiuto in termini di chiarezza normativa è atteso dal decreto ministeriale sulla tracciabilità delle biomasse per la produzione di energia elettrica, già varato, e dalle raccomandazioni della Commissione europea.

 

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