[06/07/2010] News

L'Unido al Kazakistan: «Investite nelle energie verdi»

LIVORNO. Il direttore generale dell'Industrial development organization dell'Onu (Unido), Kandeh Yumkella (Nella foto), ha avvertito il Kazakistan che deve sviluppare maggiormente le energie rinnovabili per ridurre le emissioni di gas serra e combattere il cambiamento climatico.

Una cosa che il regime autoritario di Astana non farà molto volentieri, visto che basa la sua stessa esistenza e le fortune della cricca e della famiglia del presidente Nursultan Nazarbayev proprio sullo sfruttamento di gas, petrolio ed uranio.

Eppure qualche giorno fa Yumkella era volato ad Astana per partecipare al Forum economico che si tiene ogni anno nella capitale kazaka costruita di sana pianta da Nazarbayev in mezzo al nulla, per dire agli esponenti del regime: «In Asia centrale, esistono delle immense opportunità, e particolarmente in Kazakistan che può giocare un ruolo importante per rispondere ai problemi delle energie e del cambiamento climatico. Lo sviluppo delle energie rinnovabili decarbonizzerà il settore dell'elettricità. In quanto potenza emergente in Asia centrale, il Kazakistan ha bisogno di diversificare le sue fonti di energia, in particolare le energie rinnovabili».

Quasi una bestemmia per un Paese che riposa su un mare di gas, petrolio ed uranio (e sulle scorie tossiche delle miniere e della guerra fredda), ma proprio di questo Yumkella ha parlato con Nazarbayev e con il primo ministro kazako Karim Masimov. Il direttore dell'Unido ha spiegato che «Il Kazakistan è ricco di energie fossili e di fonti di energie rinnovabili, come l'énergie idroelettrica, il solare, l'eolico, le biomasse e la geotermia», poi ha chiesto al governo di Astana di «Aumentare la parte delle energie rinnovabili e di fissarsi come obiettivo da raggiungere del 5 al 6% entro il 2024. L'Unido è pronto a sostenere il Paese per lo sviluppo delle energie verdi».

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