[07/07/2010] News toscana

Parchi: non solo tagli

PISA. Visto che anche il ministro considera i tagli ai parchi nazionali rovinosi c'è da augurarsi che governo e parlamento ne tengano conto. D'altronde fa un certo effetto leggere che il parco storico per eccellenza -il Gran Paradiso- praticamente chiuderebbe i battenti. Speriamo insomma di evitare il peggio e che la lezione serva. Di sicuro sul terreno restano molte altre cose e serie che è bene non dimenticare. Intanto perché ai tagli diretti si sommano quelli indiretti per quelli regionali dovuti al salasso tremontiano per le regioni. Il nuovo assessore ai parchi della Liguria Renata Briano ha ricordato che i parchi liguri dovrebbe fare una ulteriore cura dimagrante in una situazione dove ogni euro investito nei parchi ne rende 3. Il presidente Errani ha confermato ieri all'Appennino Tosco-Emiliano che lui nella sua regione non intende seguire l'esempio nazionale. E altrettanto intende fare l'assessore della Toscana Annarita Bramerini (Nella foto) e la regione Puglia. E con loro altre regioni. Ma sarà dura e non basterà certo l'impegno parlamentare. Anche perché mentre la casa brucia il ministero dell'ambente ignorato da Tremonti per ora non ha trovato di meglio per i parchi nazionali di riservarsi la nomina del direttore neppure in base alla vecchia.. Come ai tempi in cui il ministero degli interni nominava i segretari dei comuni e delle province i quali paracadutati in realtà a loro totalmente estranee dovevano fare la guardia per conto di Roma e delle prefetture. Possibile che l'esperienza dei parchi regionali dove il direttore se lo sceglie l'ente non abbia insegnato proprio nulla? Possibile che un ministero che il governo ignora nei momenti difficili pensi che avere una lunga mano burocratica al Gran Paradiso o al Pollino serva a far funzionare parchi che già oggi non possono decidere autonomamente neppure di comprare le sedie? Pensano che ciò migliorerà quella capacità progettuale che scarseggia e non riesce a utilizzare bene le risorse comunitarie e che Tremonti con molta eleganza ha definito 'cialtronaggine'. Non ha proprio insegnato niente la sconfortante esperienza delle aree protette marine da sempre gestite sulla base di 'inviati' ministeriali che talvolta scrivevano persino a se stessi per chiedere notizie?E se a Roma dinanzi al Parlamento o a Palazzo Chigi i presidenti delle regioni, i sindaci, i presidenti delle province, delle malmesse comunità montane sfilano e reclamano incontri seri anche i parchi nazionali come quelli regionali debbono farsi sentire. Essi rappresentano le nostre istituzioni in uno dei comparti più delicati e a rischio e non debbono presentarsi perciò con il cappello in mano. Hanno il dovere da far valere il loro ruolo e il loro impegno.

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