[07/07/2010] News

Inizia da Capo Verde il futuro verde dell'Africa Occidentale?

LIVORNO. A Capo Verde è stato inaugurato il Regional centre for renewable energy and eergy eficiency (Ecreee), un'agenzia specializzata della Communauté économique des Etats de l'Afrique de l'Ouest (Cedeao)  che gode del sostegno dell'Organizzazione per lo sviluppo industriale dell'Onu (Unido).

La sede dell'Ecree è a Praia, la capitale delle Isole di Capo Verde, ed il centro si occuperà di sviluppare un mercato per le energie rinnovabili e l'efficienza energetica in tutta l'Africa Occidentale. L'Unido spiega anche che l'Ecreee «Dovrà anche partecipare alla messa in opera di politiche verdi nella regione, creare dei meccanismi di controllo di qualità e progettare dei piani di finanziamento per i progetti avviati».

Alla cerimonia di inaugurazione del Centro hanno partecipato rappresentanti ad alto livello di Cedao, Unido e dei governi di Capo Verde, Austria, Spagna , e delle isole Canarie.

Secondo il direttore aggiunto dell'Unido, Yoshiteru Uramoto, «L'attuale sistema energetico nel Cedao non può rispondere alla richiesta crescente dei 262 milioni di abitanti della regione, in particolare ai bisogni dei più poveri. La creazione di un centro è una tappa centrale negli sforzi intrapresi per accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili e delle tecnologie del risparmio energetico in tutta la regione. Investire nelle energie rinnovabili e mettere in opera le tecnologie favorevoli all'efficienza energetica contribuirà allo sviluppo economico e sociale della regione, salvaguardando allo stesso tempo l'ambiente».

L'Africa Occidentale dispone di grandi ed inesauribili fonti di energia rinnovabile, a partire dal solare, dall'eolico e dalle biomasse, ma diversi Paesi sono colpiti dalla maledizione del petrolio e dell'uranio che ha intossicato le loro economie e la produzione di energia dei Paesi che non dispongono di energie fossili.

Eppure nei 15 Paesi del Cedao solo con l'idroelettrico potrebbero essere prodotti 23.000 MW di energia, ma solo il 16% viene sfruttato. Le biomasse tradizionali sono già la principale fonte di energia per la maggior parte dei poveri e rappresentano l'80 % dell'energia totale consumata per usi domestici. Ma le vere risorse non sfruttate sono il vento e, per i Paesi costieri le nuove energie dell'oceano, dalle onde alle maree e soprattutto l'energia energia solare con una potenziale enorme: una media di radiazione di 5-6 kWh/m2 per tutto l'anno.

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