[08/07/2010] News

L’energia dell’Ue è più rinnovabile

BRUXELLES. Secondo "Renewable Energy Snapshots", un nuovo rapporto del Centro comune di ricerca (Ccr) dell'Unione europea, l'energia rinnovabile si sta creando una solida nicchia nel mercato energetico dell'Ue: «Le fonti di energia rinnovabile nel 2009 hanno rappresentato il 62% della capacità di generazione di nuova elettricità nella Ue a 27, con un aumento annuale del 5%».

Per il secondo anno consecutivo in testa alla classifica europea delle nuove energie installate c'è l'eolico con 10,2 gigawatt di energia erogata, seguono il  fotovoltaico (21%), le biomasse (2,1%), le energie dell'acqua (1,4%) e l' energia solare concentrata (0,4%). Il resto dell'energia dell'Ue viene dalle centrali elettriche a gas (24%), dalle centrali a carbone (8,7%), dal petrolio (2,1%), dagli inceneritori di rifiuti (1,6%) e dal nucleare (1,6%).

Il rapporto afferma che «Le fonti rinnovabili rappresentano quasi il 20% (esattamente il 19,92%,  608 terawatt ora, TWh) dell'elettricità consumata dagli europei nel 2009, in assoluto. L'energia idroelettrica si trova in cima alla lista con 11,6% della quota totale, seguita dall'energia eolica (4,2%) e dalla biomassa (3,5%). L'energia solare ha dato il contributo più basso con appena lo 0,4%».

Secondo il Ccr «Le fonti che dovrebbero generare la maggiore quota di energia sono gli impianti a gas (28 TWh/anno), l'energia eolica (20 TWh) e il fotovoltaico (5,6 TWh)».

Il rapporto riprende i dati degli Stati membri dell'Ue, di Eurostat, delle associazioni industriali e delle aziende di ricerca,  e sottolinea che «Se si mantengono i tassi di crescita attuali, le fonti di energia rinnovabile nel 2020 potrebbero generare fino a 1.400 TWh di energia. Questo valore coprirebbe circa il 37,5% del totale dell'energia consumata nell'Ue. Questo dipende da quanto sono efficaci le politiche di efficienza energetica. Spingendo le fonti rinnovabili, l'Europa fa un grande passo avanti per raggiungere l'obiettivo del 20% di energia generata da fonti rinnovabili».

Ma secondo  "Renewable Energy Snapshots", «Anche che l'Ue deve affrontare e risolvere una serie di questioni se vuole raggiungere i suoi obiettivi, tra cui la fornitura di ampio sostegno a ricerca e sviluppo (R&S) e l'adattamento dei sistemi per la produzione di elettricità esistenti per far posto all'energia rinnovabile. La riduzione dei costi e l'implementazione accelerata dipenderà dal volume della produzione e non dal tempo».

Dal raporto emerge che l'energia solare rappresenta oltre 74 GW della capacità totale istallata nel 2009 e  l'eolico ha già superato l'obiettivo di 40 GW delineato nel Libro bianco del 2010. Intanto l'Associazione europea per l'energia eolica prevede che l'Ue potrebbe raggiungere entro il 2020 ben 230 GW di capacità istallata, coprendo così circa il 20% della richiesta di energia in Europa.

Per il Ccr «Un doppio aumento delle biomasse assicurerebbe che la crescita attuale rimanga stabile. L'Ue  potrebbe avere 200 TWh di erogazione proveniente da biomassa nel 2010, 92 in più rispetto al 2008. Gli altri usi dell'energia, come il riscaldamento e i combustibili per il trasporto, sono in competizione per questa particolare fonte, il che potrebbe ostacolare lo sviluppo di bioelettricità. Le biomasse potrebbero consolidare il proprio ruolo di fonte di energia se si potesse conservare e usare su richiesta. La capacità istallata di energia solare concentrata è piccola ma in crescita. La relazione mostra che questo valore potrebbe aumentare di quasi 30 GW tra adesso e il 2020 se si realizzasse l'Iniziativa industriale europea in tema di energia solare (ESII). La Spagna ospita la maggior parte dei progetti di energia solare concentrata che si stanno implementando in Europa».

Torna all'archivio