[13/07/2010]

Toscana, un mare di qualità

Oggi il lancio delle iniziative sul mare e biodiversità alle 10,30 a  Portoferraio, loc. Enfola

Sono diverse le iniziative sul mare in toscana che oggi verranno presentate nella sede del parco nazionale dell'arcipelago.

 Si apre con la proiezione di un video "Il re del mare"  che racconta la toscana e il mare, attraverso la presenza di balene e delfini fin dall'antichità. Il video che verrà diffuso agli operatori per le attività didattiche e di promozione, accompagna la campagna di comunicazione denominata un mare di delfini, a cura dell'Osservatorio toscano dei cetacei, unitamente alla Provincia di Livorno, la capitaneria di porto di Livorno, e l'Arpat, e prevede la costituzione di nuovi punti informativi a Capraia, Portoferraio con il Parco nazionale dell'Arcipelago, a Follonica, oltre le sedi esistenti di Capoliveri e Viareggio.

La campagna prevede la diffusione di materiale informativo per le scuole, turisti e operatori, anche attraverso il sito della regione toscana già dedicato all'OTC, nella pagina della biodiversità. E' anche in corso di pubblicazione un bando regionale omonimo, finalizzato alla formazione e alle attività di monitoraggio del tursiope quale indicatore di qualità del mare in toscana (DGR n.136/2010).

Per il 2010, proclamato dalle Nazioni Unite l'Anno internazionale della biodiversità (International year of biodiversity, Iyb), la regione toscana contribuisce attivamente alla sua costruzione, in quanto ospita ben 3.250 specie di flora, 84 di mammiferi, 421 di uccelli, 19 di anfibi, 22 di rettili, oltre 60 di pesci ed un ricchissimo patrimonio di invertebrati. Sono presenti 74 habitat d'interesse comunitario con 914 specie di flora e fauna di elevato valore conservazionistico. In particolare in ambito di biodiversità marina è stata di recente istituita l'Area marina protetta-AMP " Secche della Meloria" con decreto del MATTM del 21 ottobre 2009 la prima in Toscana e una tra le venti aree marine di particolare pregio individuate dalla L. 979/82, comprendente la zona antistante il litorale livornese e pisano in cui insiste la parte meridionale del Parco regionale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli.[1] La gestione dell'area, situata a 3 miglia dalla costa livornese, ha un'estensione di circa 40 chilometri quadrati ed è stata affidata all'Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli.

Il Ministero stabilisce i divieti che costituiscono pericolo o turbamento delle specie vegetali e animali (cattura, raccolta e danneggiamento di esemplari delle specie animali e vegetali, asportazione e danneggiamento di reperti archeologici e di formazioni geologiche). Infine è vietata qualsiasi alterazione, con qualsiasi mezzo, delle acque compresa l'immissione di sostanze tossiche o inquinanti, di armi o esplosivi e di dispositivi di cattura e la sorveglianza sull'Area è affidata alle Capitaneria di Porto supportata dalle polizie degli Enti locali delegati in coordinamento con l'Ente gestore.

Altre iniziative sulla biodiversità sono il Piano di Azione regionale per la biodiversità in corso la cui l'adozione formale da parte del Governo regionale è prevista entro il 2011, gli studi per la designazione dei SIC marini, (per la parte riguardante la Toscana vi sono 14 proposte: Secche della Meloria, Calafuria, Isola di Gorgona, Isola di Capraia, Secche di Vada, Scarpata continentale dell'Arcipelago Toscano,. Scoglietto di Portoferraio, Promontorio di Baratti, Isola di Pianosa, Isola di Montecristo, Isola di Giannutri, Formiche di Grosseto, Scoglio dell'Argentarola, Estuario dell'Ombrone. Progetti europei transfrontalieri come GIONHA e COREM, aventi a tema la biodiversità marina e le reti ecologiche del mediterraneo, costituiscono inoltre un ulteriore valore aggiunto alle attività regionali in corso, disponendo rispettivamente di 2,4 milioni di euro il primo e  sei milioni di euro il secondo.

 

La terza iniziativa, è il proseguimento della campagna di comunicazione TOSCANA, un mare di qualità, rivolta a cittadini, operatori e turisti, che illustra la nuova classificazione ministeriale delle acque di balneazione. La brochure e la locandina  rappresentano il primo passo verso una sempre più completa e dettagliata comunicazione e informazione.

Il 25 giugno 2010 infatti è entrato in vigore il D.M. 30 marzo 2010 attuativo del D.lgs. 116/08 relativo alla gestione della qualità delle acque di balneazione. La nuova normativa, oltre a modificare da subito le modalità di campionamento e, a partire dal 2011, la valutazione delle acque di balneazione, mette in risalto la necessità di informare il cittadino fruitore sulla qualità del mare costiero. Il processo di comunicazione e informazione, sul quale punta la direttiva europea, porterà gradualmente, entro il 2011, alla massima diffusione dei dati con cartelli apposti in corrispondenza di ciascuna area di balneazione. Sarà compito di tutte le autorità competenti, Stato - Regione - Comuni, utilizzando adeguati mezzi e tecnologie di comunicazione, tra cui Internet, promuovere e divulgare con tempestività le informazioni sulle acque di balneazione anche in varie lingue. Altre attività sul mare saranno brevemente presentate da Arpat, dalla USL6 di Livorno dalla Provincia, da associazioni e comuni.

 


[1].

L'Area marina costituita da un banco roccioso di modesta profondità - da un minimo di 2, 3 metri ad un massimo di 30 - circondato da fondali sabbiosi e fangosi è stata suddivisa in tre zone a diverso regime ambientale denominate con le lettere: A, B e C di cui il Regolamento allegato al Decreto n. 217 del 28 Luglio 2009, ne disciplina le attività consentite.

Le finalità che il Ministero intende raggiungere costituendo tale area sono la valorizzazione delle caratteristiche naturali, chimiche, fisiche e della biodiversità marina e costiera utilizzando anche interventi di recupero ambientale e creando programmi di studio, ricerca scientifica e monitoraggio per approfondire la conoscenza sistematica dell'area con la promozione e l'educazione ambientale verranno diffuse le conoscenze sugli ambienti marini e costieri delle diverse zone realizzando programmi didattici e divulgativi.

Inoltre la promozione dello sviluppo sostenibile con la valorizzazione delle attività tradizionali, delle culture locali, del turismo ecocompatibile e alla fruizione da parte delle categorie socialmente sensibili.

 

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