[13/07/2010] News

Golfo del Messico, la Bp ci riprova col “tappo” e Obama con la moratoria

LIVORNO. La Bp ha installato l'ennesima versione del "tappo" (o meglio dell'imbuto) sul vulcano di greggio che erutta nel Golfo del Messico ormai quasi da tre mesi dopo il disastro della piattaforma offshore Deepwater Horizon. Il coperchio-imbuto dovrebbe permettere di contenere la fuga e forse di bloccarla fra qualche giorno, ma la stessa Bp ammette che dei test devono ancora essere effettuati per capire se sarà davvero efficace. Il Chief Operating Officer exploration and  production della Bp, Doug Suttles, ha spiegato in una conferenza stampa che l'imbuto é un dispositivo metallico da 150.000 libbre (6,8 tonnellate) e che «Bisogna ancora attendere qualche giorno per sapere se il nuovo "imbuto" può resistere alla pressione del petrolio che fuoriesce dal pozzo ed avviarlo grazie a dei tubi verso le due navi che sono state mobilitate». Una terza nave, la Helix Producer, doveva entrare i funzione domenica scorsa, ma Suttles ha detto che «Problemi tecnici minori hanno ritardato il suo utilizzo e la nave dovrebbe entrare in funzione da lunedì e raggiungere la sua piena operatività in due giorni».

Fateci caso, il più grande disastro ambientale della storia Usa è disseminato di problemi tecnici minori, eppure la Bp spera che con il nuovo imbuto e le navi riuscirà a contenere del tutto lo sversamento. Per Suttles «Anche se l'imbuto sarà ben installato, Bp inizierà la trivellazione dei suoi due pozzi di soccorso al fine di eliminare definitivamente la fuga».

Intanto, giusto per mettersi al sicuro, l'Amministrazione di Barack Obama ha approvato una nuova moratoria fino al 30 novembre per le trivellazioni offshore in acque profonde.  Il segretario agli interni Ken Salazar ha spiegato che «Più di 80 giorni dopo l'inizio della marea nera, una pausa nelle trivellazioni in acque profonde è essenziale ed appropriata per proteggere la popolazione, le coste e la vita selvatica di fronte ai rischi che comportano attualmente tali trivellazioni». Salazar ha chiesto al Bureau of Ocean Energy Management, Regulation and Enforcement (Boem) di prendere le necessarie iniziative per vietare le trivellazioni in acque profonde e di non rilasciare altre concessioni nella Outer Continental Shelf (Ocs), dicendo che «Una pausa è necessaria per garantire che le compagnie petrolifere e gasiere instaurino delle misure di sicurezza per ridurre i rischi legati alle trivellazioni in acque profonde». La nuova moratoria cerca di aggirare la sentenza di un giudice di New Orleans che il 22 giugno aveva annullato la precedente: non vieta più le trivellazioni secondo la profondità, mas secondo le caratteristiche e le tecnologie delle trivellazioni.

Salazar precisa che «Le trivellazioni in acque profonde sono autorizzate a condizione che corrispondano alle esigenze di sicurezza ed ambientali. Le attività di produzione nelle acque federali del Golfo non sono colpite dalla moratoria, la quale resterà in vigore fino al 30 novembre, ma potrebbe essere eventualmente tolta in una data anteriore se verrà stimato che le operazioni di trivellazione in acque profonde saranno sicure».

In una nota il direttore del Boem, Michael R. Bromwich, assicura che una pausa temporanea delle trivellazioni in acque profonde darà il tempo per attuare le recenti riforme per la sicurezza per: «La presentazione di prove da parte di operatori che dimostrano di avere la capacità di rispondere efficacemente a una potenziale fuoriuscita di petrolio nel Golfo, dato l'impegno di risorse senza precedenti messe a disposizione per rispondere alla marea nera che sono attualmente dedicate alla fuoriuscita di petrolio della Bp ; La valutazione delle risorse per i  wild well intervention e del blowout containment  per determinare le strategie e i metodi che possono essere più facilmente disponibile in caso dovesse avvenire un'altra fuoriuscita di petrolio; La raccolta e l'analisi di dati fondamentali per quanto riguarda le cause potenziali dell'esplosione e dell'affondamento il  20 Aprile 2010 della piattaforma di perforazione offshore Deepwater Horizon, comprese le informazioni raccolte dalla Commissione presidenziale e da altre indagini. In questo periodo il dipartimento e il Boem rilasceranno ed attueranno norme di salvaguardia provvisorie conformemente al 30-Day Safety Report che il segretario Salazar ha sottoposto al Presidente il 27 maggio 2010».

Salazar ha aggiunto «Resto disponibile a modifiche della nuova sospensione delle trivellazioni in acque profonde sulla base di nuove informazioni, ma l'industria deve alzare il tiro riguardo alla sua prassi e rispondere a domande fondamentali sulla sicurezza in acque profonde, sulla prevenzione degli sversamenti e sulla risposta alle fuoriuscite di petrolio».

La nuova moratoria piace a Sierra Club, la più grande associazione ambientalista Usa, che accusa le Big Oil di fare di tutto per installare nuove rischiose piattaforme offshore mentre continua l'ecocidio del Golfo. «Siamo incoraggiati nel vedere l'amministrazione Obama proteggere le comunità e la fauna selvatica della costa del Golfo da altre perforazioni in acque profonde che hanno creato questo disastro - dice il direttore di Sierra Club Michael Brune -  Nel momento in cui il petrolio sgorga ancora in mare e aumenta la distruzione della fauna selvatica, le comunità perdono ogni giorno più posti di lavoro, non ha senso aprire altre trivellazioni. L'industria petrolifera sta utilizzando questa tragedia come un pretesto per premere per ottenere trivellazioni anche più pericolose. Aziende come la Bp vorrebbero vedere il Golfo dichiarato zona morta, dove i posti di lavoro siano solo quelli della trivellazione petrolifera La Costa del Golfo merita di meglio. Pesca, gamberetti e turismo sono stati per anni la way of life di questa regione. Queste industrie e posti di lavoro devono essere ripristinati. Più trivellazioni ora sarebbe solo mettere questa area a rischio di una seconda o terza fuoriuscita. Proporre nuove perforazioni mentre il petrolio ancora zampilla é uno schiaffo in faccia alla comunità della Gulf Coast. Dobbiamo fare in modo che questo non accada mai più. Una moratoria per le  perforazioni in acque profonde gestirà i rischi immediati per la Costa del Golfo, ma abbiamo bisogno anche di un piano a lungo termine per prevenire i disastri petroliferi. Abbiamo bisogno che il Presidente Obama tracci una rotta che concluda con la fine della dipendenza dal petrolio dell'America nei prossimi venti anni».

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