[13/07/2010] News

Manovra & libertà d’impresa: Fai e Wwf chiedono di bloccare l'emendamento Azzollini

FIRENZE. Wwf Italia e Fai (Fondo italiano ambiente) non nascondono la loro preoccupazione per l'alzata d'ingegno del Senatore Azzollini che ha proposto un emendamento introdotto nella manovra finanziaria che prevede l'introduzione della "Segnalazione certificata di inizio attività" (Scia) al posto della "Denuncia di inizio attività" (Dia). Con una dichiarazione dell'interessato (privato o azienda), viene sostituito ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione, permesso o nulla osta.

«Il nuovo delirante emendamento alla manovra finanziaria firmato dal Senatore Azzollini rischia di bruciare in un batter d'occhio l'intera storia della cultura paesaggistica ed ambientale in Italia, anni di dibattiti istituzionali e norme volute anche da questa stessa maggioranza, aprendo inoltre un probabile e pericoloso contenzioso con l'Unione Europea- hanno dichiarato Wwf Italia e Fai- la proposta infatti stravolge la normativa di Valutazione d'impatto ambientale e omette l'applicazione della Valutazione ambientale strategica passando ad un anarchico "fai da te" senza precedenti nei pur gravi, clamorosi e continui tentativi di smantellare la tutela del paesaggio italiano». Le due associazioni ambientaliste si rivolgono al Senato della Repubblica dove la Finanziaria è in discussione e lanciano già un appello al Governo e alla maggioranza.

«Se l'emendamento Azzollini passerà chiunque vorrà costruire in un'area paesaggisticamente vincolata, o addirittura in un'area protetta- continuano Wwf e Fai- non avrà più bisogno di acquisire alcun permesso, in quanto egli stesso si farà personalmente garante dell'osservanza delle regole, il che, in un Paese ove gli abusi edilizi sono all'ordine del giorno, si commenta da sé. La semplice autocertificazione da parte del proponente consentirà l'inizio dei lavori senza neppure dover attendere una pronunciamento dell'amministrazione locale, se poi entro 30 giorni dal ricevimento della Scia l'amministrazione non si pronuncia, l'emendamento Azzollini arriva al paradosso per il quale l'inibizione al proseguimento dei lavori è possibile solo in presenza del pericolo attuale di un danno grave e irreparabile per il patrimonio artistico e culturale e per l'ambiente». Questa proposta secondo le associazioni presenta degli elementi di incostituzionalità in quanto la libertà d'impresa e la semplificazione amministrativa non

possono, secondo quanto più volte ribadito dalla Corte Costituzionale, prevalere rispetto ad un principio supremo dell'ordinamento costituzionale qual è l'art. 9 della Costituzione sulla tutela del Paesaggio e del patrimonio culturale del Paese. Fai e Wwf chiedono quindi un intervento diretto del ministro Bondi (Nella foto) per evitare il recepimento dell'emendamento nr. 2228 nell'annunciato maxi emendamento sulla manovra economica.

«Il Paese ha bisogno di una conferma di come questo Governo sia il latore di una cultura della legalità e della tutela del patrimonio culturale e naturalistico italiano» hanno concluso le associazioni. Più che una conferma, un atto in tal senso, sarebbe una gradita e auspicata novità.

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