[21/07/2010] News toscana

Centrali a biomasse: la filiera corta è possibile (anche a Livorno)

LIVORNO. Mentre crescono un po' in tutto il territorio nazionale le richieste di autorizzazione per centrali a biomasse di grande portata, a Livorno un imprenditore del settore forestale propone due piccoli impianti, a filiera corta, ciascuno da 500 chilowatt, da realizzare nei pressi di piattaforme per la raccolta di materiali di scarto di potature. Una si trova a Fauglia, nel Comune di Pisa, e una a Rosignano Marittimo.

A proporle è il presidente del Consorzio di gestione delle risorse agro forestali delle Colline livornesi Andrea Costanzo, impegnato dal 2004, in un'attività di valorizzazione delle risorse culturali e naturalistiche del territorio. Tra le varie iniziative (principalmente c'è la gestione del boscato), ce ne sono alcune che riguardano l'energia. «Puntiamo alla diffusione di piccoli impianti per delocalizzare la produzione di energia elettrica perché sappiamo di poter contare su buone quantità di combustibile proveniente dai nostri boschi», spiega Costanzo.

Secondo i dati raccolti da Greenway, nel territorio livornese sono disponibili circa 40 tonnellate di materiali adatti ad alimentare le centrali a biomasse: dagli scarti legnosi, ai residui forestali, al cippato. Una soluzione, insomma, che nel rispetto delle filiera corta, potrebbe fornire energia e limitare drasticamente il conferimento in impianti lontani dal luogo in cui vengono prodotti i rifiuti.

Il progetto infatti, prevede che i materiali vengano bruciati nei siti di raccolta: due piattaforme collocate in una zona al confine tra il comune di Collesalvetti e di Fauglia, e a Rosignano Marittimo, in località Le Spianate. Per la prima, è già stata avviata la procedura di autorizzazione negli uffici della Provincia di Pisa, per la seconda invece, non c'è ancora un'istanza formale. L'energia prodotta verrà venduta al gestore nazionale e nel caso di Rosignano ci sarebbe la possibilità di cederla, sotto forma di energia termica, agli stabilimenti agroalimentari presenti nel circondario.

Non è l'unica idea di Costanzo. Nei mesi scorsi, attraverso la Provincia di Livorno, Greenway si è aggiudicato un bando del ministero dell'ambiente. Il finanziamento è legato a un progetto per il riscaldamento con caldaie alimentate a cippato, per l'eremo della Sambuca e per Villa Cristina, oggi utilizzata come base operativa degli scout.

«Le due strutture, opportunamente restaurate, potrebbero essere utilizzate per le scuole o per ospitare chiunque voglia conoscere, in gruppi organizzati, il patrimonio ambientale del Parco delle Colline livornesi, nel quale i due edifici sono compresi» spiega Costanzo.

Nel progetto presentato, Greenway ha previsto anche il trasferimento delle scolaresche con autobus elettrici. Ma non c'è tempo da perdere perché i soldi non ci sono tutti (il ministero garantirà solo il 50% dell'investimento) e una buona parte deve essere ancora trovata. «Se non rispetteremo i tempi del bando, c'è il rischio di perdere anche questa somma già assegnata», conclude Costanzo. (cp)

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