[27/07/2010] News toscana

Vertenza Isi (ex Electrolux): domani si terrą l'assemblea pubblica

FIRENZE. La Isi (Italia solari industrie), la società che ha attuato la reindustrializzazione della ex Electrolux di Scandicci, produce pannelli solari e occupa 370 dipendenti assorbiti dalla ex azienda. Il processo di reindustrializzazione è iniziato circa due anni fa e le  produzioni stanno marciando a buon regime incalzate dalla crescita delle commesse come confermato recentemente dall'azienda. Indicatori questi che dovrebbero rappresentare un esempio virtuoso di ricollocazione di un industria nel mercato "green".

Ma la situazione purtroppo pare tutta un'altra. I lavoratori da tempo sono preoccupati per l'assetto societario non definito e per il piano industriale non presentato. L'azienda è ripartita con un'altra richiesta di 13 settimane di cassa integrazione (che però non è stata sottoscritta dai sindacati), la ricapitalizzazione richiesta dall'amministratore delegato non ha avuto risposte e Fidi Toscana che doveva entrare nel pacchetto azionario probabilmente attende che il quadro sia più chiaro. Infine saltano i tavoli convocati presso il ministero per lo Sviluppo economico. E' ovvio che in questo quadro c'è forte fibrillazione da parte dei lavoratori e grande attesa per l'assemblea pubblica che si terrà domani  alla presenza delle istituzioni,  per tentare di arrivare a capo almeno su alcuni aspetti della vicenda.

Il presidente della Commissione lavoro della provincia di Firenze Andrea Calò parteciperà all'assemblea raccogliendo l'invito e la sollecitazione delle organizzazioni sindacali e della Rappresentanza sindacale unitaria. «La mia presenza vuole testimoniare la vicinanza del Consiglio provinciale in una fase in cui la proprietà non sembra aver sciolto i nodi sensibili relativi al futuro delle linee di produzione e quindi alla ricaduta in termini occupazionali per i lavoratori. Apprendo  che Fiom, Fim e Uilm di fronte al fatto che la nuova società non si è presentata al Ministero per lo Sviluppo economico rifiutando di fatto così il confronto hanno denunciato un comportamento da loro ritenuto irresponsabile, risollecitando così l'apertura di un nuovo tavolo con tutti i soggetti. Per quanto possiamo fare, noi vogliamo esserci e giocare un ruolo a sostegno dei lavoratori, dell'occupazione, dei salari e dei redditi colpiti duramente in questa fase di grave crisi economica che ci sembra rafforzata dalla politica del Governo e di Confindustria che attacca i contratti, i diritti e le libertà sindacali» ha concluso Calò.

Torna all'archivio