[14/08/2009] News

Al via l'emissione di fatture per il recupero coattivo di circa 4 milioni di Tia non pagata

Avviate le procedure per la riscossione coattiva, da parte di Equitalia, di circa 4 milioni di Tia non pagata da utenze italiane e straniere di Prato, Montemurlo, Carmignano, Poggio a Caiano e Vaiano. Il recupero è stato tentato nei mesi scorsi attraverso i solleciti e ora ASM è pronta ad aprire la fase di riscossione "forzata" a carico delle utenze che ancora non risultano in regola. In sostanza, chi ha fatto cadere nel vuoto il periodo concesso dall'azienda per mettersi in pari con i versamenti, sarà raggiunto nei prossimi mesi dalle cartelle di pagamento la cui consegna è prevista a ottobre. Gli importi delle fatture sono stati caricati degli interessi di mora e delle spese sostenute per attivare la procedura di riscossione coattiva. Per le utenze che alla scadenza non avranno versato quanto dovuto, sarà avviata un'ulteriore fase che consiste nel fermo di proprietà mobili.

Intanto, negli ultimi giorni ASM ha continuato e completato la consegna delle fatture alle aziende gestite da cinesi: 1.091 i contatti in circa un mese di lavoro per un totale di 700mila euro di Tia da recuperare; 144 i contatti rifiutati che hanno avuto come conseguenza la segnalazione al Tavolo della sicurezza istituito in prefettura; 532 le fatture consegnate per un totale di circa 350mila euro, un terzo dei quali già pagato (ma la fetta di regolarizzazione è in continuo aumento considerato il fatto che ogni giorno arrivano riscontri di bollette pagate); 415, infine, le utenze per le quali si è proceduto ad aggiornamento della banca dati per variazioni di indirizzo, ragione sociale, assetto societario e che si sono tradotte nell'invio di segnalazioni all'Agenzia delle Entrate e nella predisposizione di nuove fatture.

Il grosso lavoro di ASM per la consegna a mano delle fatture - una sorta di "esattoria porta a porta" - ha riguardato il 25 per cento delle aziende cinesi: circa 1.100 sulle 4mila esistenti.

Inoltre, ASM ha avviato i primi controlli anche sulle attività commerciali gestite da cinesi. Contattato un supermercato che deve versare 65mila euro di Tia e, tra le curiosità, una oreficeria che si è messa in regola con i pagamenti nel giro di pochissime ore versando 2mila euro e il cui titolare solo il giorno prima, durante la prima visita di ASM, si era finto un semplice commesso ma poi ha dovuto qualificarsi quando, per notificare la consegna della bolletta da pagare, il personale dell'azienda si è presentato assieme ai carabinieri.

 

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