[02/08/2010] News toscana

Legambiente a provincia di Pistoia e comune di Pescia: «Una riserva naturale regionale nell’ Alta Valle del Pescia»

PESCIA (Pistoia). Il Coordinamento Valdinievole di Legambiente ha scritto al presidente e all'assessore all'ambiente della provincia di Pistoia e al sindaco e all'assessore all'ambiente del comune di Pescia, per puntualizzare la sua posizione dopo la tavola rotonda organizzata il 9 luglio a Pietrabona.

«La nostra proposta - spiegano gli ambientalisti - è di istituire un'area protetta in una parte della Sir/Psic Alta Valle del Pescia, è più esattamente nell'area di Croce a Veglia/Case Giannini/Monte Granaio e nell'asta fluviale del torrente Pescia nel tratto da Pontito a Castelvecchio. Date le dimensioni e per l'elevato valore naturalistico e paesaggistico dell'area si ritiene opportuno pensare all'istituzione di una riserva naturale regionale».

La riserva regionale sarebbe migliore di un'Area naturale protetta di interesse locale Anpil) per divrsi motivi: «generalmente le Anpil dovrebbero riguardare territori di modesta estensione, come piccoli biotipi localmente rilevanti dal punto di vista naturalistico, monumenti naturali, aree a verde urbane e sub urbane (noi lo abbiamo proposto per il Colle di Monsummano); gli Anpil esistono solo in Toscana, la stessa regione sta discutendo sulla loro effettiva utilità; hanno minori capacità di una riserva naturale di attrarre visitatori e finanziamenti; in molti casi si rilevati uno strumento poco efficace di conservazione»

Invece non mancherebbero i motivi  per l'istituzione di una Riserva naturale: «Importante biodiversità nell'asta fluviale del torrente Pescia per la presenza di vegetazione igrofila a dominanza di ontano nero e specie animali di rilevante interesse conservazioni stico come il gambero di fiume ed il merlo acquaiolo. Nella parte alta perché la zona ha un elevato valore paesaggistico con presenza di prati pascolo su terreni calcarei, con piante isolate di notevole effetto ed in alcuni casi di rilevanza monumentale e con estese aree boschive collegate con la Val di Lima. Inoltre vi si trovano vari tipi di orchidee, molte specie erbacee rare o di particolare interesse anfibi come il tritone alpestre e il geotritone, e molti interessanti uccelli (totavilla, calandro, averla piccola, falco pellegrino, corvo imperiale, ecc...). Nell'area in oggetto vi sono numerose criticità che potrebbero compromettere il sito. Solo la corretta gestione di una riserva naturale può fare una protezione attiva del territorio ed avere i fondi e le capacità per evitare il degrado. Alle Cinque Terre sono sempre praticabili i vecchi sentieri, ci sono sempre i muri a secco, le frane sono molto limitate, si è avuto un nuovo sviluppo dell'agricoltura e del turismo "fuori stagione" perché vi esiste un parco che ha i fondi e le capacità per tutelare e salvaguardare un territorio molto difficile». Legambiente sostiene che già attualmente  si stanno evidenziando nell'area di Croce a Veglia/Case Giannini alcune criticità: «Possibile decremento o scomparsa degli allevamenti bradi che porterebbero alla fine dei prati/pascoli, già adesso le felci stanno iniziando a coprire i prati; caccia indiscriminata agli uccelli migratori che, oltre che a coprire i prati di cartucce, è in contrasto con la legge nazionale che prevede il divieto di caccia sui valichi montani; macchine e moto da cross che vanno fuori strada distruggendo molti habitat ed è chiaro che non ci potranno essere controlli seri finché l'area non sarà protetta e gestita».

Gli ambientalisti ricordano che «La provincia di Pistoia ha nel suo territorio una sola riserva naturale e da questo punto di vista risulta essere all'ultimo posto in Toscana e forse in Italia; le aree protette sono fondamentali per attrarre sul territorio finanziamenti comunitari, statali e provinciali. Le Riserve Naturali hanno anche il compito di fare attività di coordinamento di progetti volti a consentire l'accesso (da parte degli agricoltori esistenti e/o di nuovi imprenditori  agricoli) delle risorse messe in campo dalle misure del Psr.  Sempre più le aree protette vengono considerate risorse da utilizzare per rilanciare l'economia locale, il territorio, l'occupazione. Questo per la ricaduta d'immagine che hanno per il territorio, ma soprattutto per i flussi turistici che riescono ad attirare. Il turismo verde direttamente o indirettamente collegato alle attrattive delle aree protette può trasformarsi in veicolo di rilancio e sviluppo, così come si è verificato, ad esempio, con il Parco  della Maremma o quello della Maiella. Nella zona pedemontana di Pescia crediamo sarebbe possibile rilanciare l'artigianato, l'agricoltura, gli allevamenti, i piccoli esercizi commerciali, gli agriturismi, i bed and breakfast; valorizzare e promuovere i numerosi beni artistici ed architettonici e la tradizionale gastronomia; pensare alla nascita di alberghi diffusi negli stupendi borghi che vi sono, di piccoli impianti di energia rinnovabile ecc». L'idea è quella di puntare sul turismo verde basato sule aree protette, la montagna, l'agriturismo le esperienze rurali».

Secondo il coordinamento di Legambiente Valdinievole «L'area protetta non è e non deve essere un santuario o un museo naturale, le aree protette non rappresentano un "vezzo ideologico" di una parte, bensì un mezzo per conservare la vita selvatica a beneficio di tutta la collettività, sono presenti in tutto il mondo e sono sempre più considerate fondamentali per il futuro del pianeta. L'istituzione di una riserva naturale nell'Alta Valle del Pescia deve, a nostra avviso, essere vista come una straordinaria opportunità per tutelare e salvaguardare l'importante biodiversità che vi è e che potrebbe esservi reintrodotta, ma anche per promuovere l'economia dell'Alta valle del Pescia e per poter dare lavoro e reddito alle persone che vi risiedono e che potrebbero tornare a farlo. Inoltre sarebbe anche  auspicabile allargare l'area protetta del Padule di Fucecchio, istituire un Anpil sul colle di Monsummano in modo che le aree protette della Valdinievole collegate alla sua eccellenze artistiche, storiche, ecc. alle terme possano rivitalizzare e qualificare il turismo del nostro comprensorio e rappresentare una soluzione all'economia di tutto il territorio della Valdinievole».

Il Cigno verde pistoiese non si nasconde le difficoltà: «Certo il territorio pedemontano di Pescia ha numerosi problemi che si trascinano e si aggravano da anni (frane, mancanza di parcheggi, viabilità orrenda, ecc) ma negli anni non sono stati risolti e crediamo che non sarà facilissimo affrontarli adesso in un periodo di ristrettezze per gli Enti Pubblici. Crediamo che l'unica possibilità sia quella di rivitalizzare l'economia della zona e per questo è fondamentale l'istituzione di una riserva naturale». Gli ambientalisti si dichiarano «Disponibili al confronto su questo tema con le istituzioni ed i cittadini che devono essere coinvolti in un processo partecipativo e nel contempo chiediamo al Comune di Pescia e/o alla Provincia di Pistoia di affidare lo studio di un piano di fattibilità (attraverso bando pubblico) sul quale poi aprire la discussione con tutta la cittadinanza, le Associazioni, i partiti, ecc.».

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