[04/08/2010] News toscana

Baratti, il comitato scrive al sindaco di Piombino

PIOMBINO (Livorno). Il presidente del Comitato per Campiglia, Alberto Primi, dopo aver letto sulla stampa locale che si ripropone la trasformazione in Albergo del "Casone" di Baratti, anche se non è previsto aumento volumetrico, e nonostante le rassicurazioni dell'assessore all'urbanistica Luciano Francardi che presentando le linee del Piano particolareggiato di Baratti ha detto che si tratta di «recupero dell'esistente», ha deciso di scrivere al sindaco di Piombino Gianni Anselmi.

Secondo Primi «La notizia fa sorgere gravi dubbi e non vorremmo ritrovarci a modifiche degli edifici giustificate dalla inevitabilità di applicare norme, dovute al cambio di destinazione, che vanno da quelle in materia sismica a quelle in materia igienico sanitaria. In genere questo comporta trasformazioni inevitabili degli edifici e sono in contrasto con il restauro conservativo che l'Amministrazione dichiara di volere imporre».

Il Comitato di Campiglia solleva dubbi anche sulla fattibilità economica dell'operazione per i limitati posti letto e le superfici attrezzate, che, se si vuole fare una struttura di qualità e non «una pensioncina a conduzione familiare», non sarebbero sufficienti: «Non vorremmo allora trovarci ad un certo punto a pressioni della proprietà per aumentare il numero dei posti letto dimostrando che l'attività è in perdita».

Primi è anche preoccupato per la trasformazione degli spazi esterni di pertinenza del "Casone": «Infatti è illusorio immaginare una struttura alberghiera che non abbia bisogno di parcheggi e di strada di accesso privati, di verde privato che comporta recinzioni e sistemazioni a verde, di illuminazioni esterne , ecc. ecc. Questo vuol dire che la trasformazione in albergo comporterebbe inevitabilmente una trasformazione di quei campi vuoti che digradano al mare e che incastonano con il mare, il "Casone". La magia di questo luogo è proprio rappresentata dal rapporto tra gli edifici, i terreni liberi simili ad un grande prato e il mare. La trasformazione di uno di questi elementi (e ricordiamoci che se sarà un albergo di lusso, i clienti vorranno anche la spiaggia privata) comporta la distruzione di un contesto storico, culturale e paesaggistico unico e per il quale Lei stesso, sig. Sindaco, si è mosso a suo tempo perché ne venisse riconosciuto il valore dall'Unesco. Queste trasformazioni che abbiamo ipotizzato saranno inevitabili e non ci fidiamo di sole parole rassicuranti, visto che poi le lamentazioni della proprietà, la scusa della difficoltà di leggi esistenti potrebbero costringere il Comune ad arrivare a compromessi quando i lavori fossero avviati».

Il Comitato per Campiglia chiede anche che il progetto presentato dalla proprietà e quello del Comune per Baratti siano fatti conoscere alla cittadinanza prima dell'avvio dell'iter di approvazione, per «dare la possibilità di esprimere le loro valutazioni a tutti e in particolare a quelle associazioni che, citate dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, sono in grado di dare un contributo a scelte così importanti».

Primi annuncia l'assoluta contrarietà del suo Comitato alle previsioni sul futuro della scuola di vela a Baratti, cioè al consolidamento di fatto dell'esistente: «Si tratta di ruderi e manufatti in parte precari o volumi tecnici in disuso che dovrebbero essere tutti demoliti e non consolidati con il trasferimento dei loro volumi in un unico nuovo edificio. L'ipotesi ventilata sui giornali di trasferirci il centro velico di Piombino, di costruire un edificio nuovo e di non escludere l'idea di un ostello (leggi camere per i soci non locali del centro velico) è scandalosa, completamente in linea con la malattia del mattone che affligge gli amministratori locali e distruttiva di un paesaggio di valore grandissimo».

Per questo il sindaco Anselmi viene invitato a tutelare e proteggere il paesaggio di Baratti, ad evitare qualunque trasformazione dell'esistente e ad «intimare la demolizione di tutti i volumi non utilizzati e di tutti i ruderi presenti nell'area della pineta di Baratti, ammettendo per quelli utilizzati la sola manutenzione ordinaria».

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