[06/08/2010] News toscana

Problema piccioni: 12 sindaci della provincia di Grosseto invitano ad una presa di coscienza collettiva

FIRENZE. Ma davvero la questione dei piccioni (e ora pare anche dei gabbiani) presenti certo in numero considerevole nelle nostre città, è divenuta problema quasi di "ordine pubblico"? I cittadini in qualche caso giustamente si lamentano, ci possono essere anche dei danni economici alle amministrazioni pubbliche che devono attuare interventi di pulizia, talvolta ripetuti, a causa delle deiezioni lasciate dai volatili, qualche risvolto sanitario (vedi presenza di infezioni da zecche) si può registrare (ma quanti sono ad oggi i casi realmente accertati in Toscana?), ma non ci pare di essere in una vera situazione di emergenza che impone interventi straordinari.

Il problema non va sottovalutato e ci deve essere una presa di coscienza anche da parte di quei cittadini che pensano esclusivamente alla tutela degli animali e magari non rispettano le ordinanze. In questo senso può essere opportuno l'appello di dodici sindaci della provincia di Grosseto (Grosseto, Follonica, Scarlino, Capalbio, Monte Argentario, Castel del Piano, Roccastrada, Orbetello, Manciano, Scansano, Pitigliano, santa Fiora) che assumendosi le loro responsabilità vogliono coinvolgere l'opinione pubblica e le istituzioni ai vari livelli.

Non si comprende però fino dove ci si voglia spingere. I piani di contenimento programmato dei piccioni (e tutti gli altri strumenti messi in essere) risultano insufficienti a limitare concretamente l'incremento demografico di queste specie animali- secondo i sindaci firmatari- e quindi chiedono al Legislatore (regionale o nazionale) strumenti normativi in grado di rafforzare le politiche di contenimento nelle zone di passo e di poter contribuire alle scelte relative alle politiche di contenimento demografico dei volatili che popolano le strade delle città.

Tradotto (i piccioni ormai sono stanziali) vuol dire caccia libera in città, senza controlli armando "le ronde" contro questi volatili? Auspichiamo di no. Il problema esiste e deve essere affrontato ad un tavolo dove siano presenti anche le rappresentanze dei comuni e degli altri enti locali, ma anche gli organismi tecnici (vedi Ispra) che possono verificare l'effettiva pressione della popolazione di volatili, fornire input su nuovi metodi di selezione e verificare se quelli già conosciuti sono stati correttamente applicati.

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