[10/08/2010] News

Germania: scontro nel governo sul prolungamento della vita delle centrali nucleari

LIVORNO. Nel sempre più precario governo nero-giallo tedesco (democristiani Cdu/CSU - Partito liberale) infuria lo scontro sul tempo di estensione di vita delle centrali nucleari, uno dei punti centrali dell'alleanza di centrodestra imposto dai liberali dopo l'esaurirsi della Grosse Koalition Spd-Cdu/Csu che aveva confermato la graduale fuoriuscita della Germania dal nucleare. Al centro della bufera c'è il ministro democristiano all'ambiente Norbert Röttgen che ha proposto una proroga di "soli" 8 anni per le centrali nucleari arrivate ormai a "fine vita" ma contro questa ipotesi si è scagliato il suo gruppo  parlamentare dell'Unione cristiano democratica, insieme al ministro dell'economia e ai lander del sud amministrati da ferree maggioranze conservatrici, che chiedono che la durata di vita operativa delle vecchie centrali sia estesa, in media, per altri 14 anni.

Il portavoce del ministero dell'economia, Joachim Pfeiffer, è entrato a gamba tesa nel dibattito: «Röttgen dovrebbe riconoscere che la maggioranza dei partito pensa che un prolungamento della durata di esercizio sia  assolutamente necessario per garantire un approvvigionamento sicuro di energia».

Di fronte a questo scontro fratricida gongola l'opposizione socialdemocratica. Il predecessore di Röttgen, l'ex ministro dell'ambiente tedesco Sigmar Gabriel  affonda il coltello nella piaga nucleare del governo nero-giallo ribattezzato "Ape Maya": «O Röttgen è troppo debole per imporsi contro i fan del nucleare del suo partito, oppure  tornare ad un'economia dell'energia nucleare è il suo obiettivo personale, nonostante tutti i suoi sermoni . Ad ogni modo, non è adatto a fare il ministro dell'ambiente. SE vincerà la linea dura nel gruppo parlamentare e dei lander, Röttgen avrà fallito del tutto».la leader dei Grünen tedeschi, Claudia Roth, annuncia un «Autunno molto caldo» per la coalizione Ape Maya, se proverà davvero ed estendere la durata di vita delle centrali nucleari per 14 anni: «Se seminano vento atomico, allora raccoglieranno la tempesta di un popolo. Saranno decine di migliaia a scendere nelle strade in segno di protesta  e milioni di elettori voteranno contro questa follia nel 2011 alle elezioni nazionali».

Un sondaggio  Ard-Deutschlandtrend dà ragione clamorosamente ai Grünen Deutschland: se si votasse oggi Spd e Verdi avrebbero per la prima volta la maggioranza dal 2002, con il 48% dei voti.

I socialdemocratici sarebbero ormai al 31% (ben lontani dal minimo storico del 23,5% del settembre 2009), come la Cdu/Csu della canceliera Angela Merckel in picchiata di consensi, e i Verdi quindi raggiungerebbero addirittura il 17%, proprio grazie all'avversione degli elettori tedeschi al rilancio del nucleare.

Ma le spine del governo nero-giallo vengono anche dalla politica pro-business imposta dai liberali della Fdp. L'83% degli elettori tedeschi si dichiara insoddisfatto dalla politica liberista del governo di coalizione, quindi anche gran parte di quegli elettori che non tropo tempo fa la votarono entusiasticamente, premiando proprio la Fdp. Sigmar Gabriel ha detto al Berliner Zeitung che i risultati del sondaggio «Riflettono le politiche disastrose della coalizione. Ma dimostrano anche che la Spd è sulla strada giusta».

Una strada di opposizione intransigente e senza sconti e inciuci che sembra lontana anni luce dalla gelatinosa inconcludenza italiana e che i Verdi non vogliono mollare: hanno annunciato che si rivolgeranno alla Corte Costituzionale se il governo tenterà di bypassare il Bundesrat per far passare le nuove norme sulla proroga delle centrali nucleari. Al Bundesrat il centro-destra non ha più la maggioranza e il governo della Merckel non riuscirebbe a passare quelle forche caudine.

Inoltre i  Grünen hanno fatto i conti in tasca alla bolletta nucleare e hanno scoperto che i consumatori tedeschi nel 2010 pagheranno un miliardo di euro in più. Il vicepresidente dei verdi al Bundestag, Bärbel Höhn, ha spiegato su  Deutschlandfunk che gli aumenti fatti dalle imprese energetiche  sono ingiustificati e che i prezzi all' European Energy Exchange di Lipsia sono calati di circa il  40% negli  ultimi due anni: «I consumatori e le utenze con consumi più bassi dovrebbero avere bollette inferiore e non si può incolpare l'energia rinnovabile per i costi più elevati».

Ingrid Nestle, portavoce per le questioni energetiche dei Verdi in parlamento, ha detto che giganti energetici come la Rwe abusano dell'argomento delle energie rinnovabili per mungere i loro clienti. Il colosso energetico tedesco ha annunciato un aumento delle bollette elettriche del 7,3% per circa due milioni di famiglie a causa dei costi più elevati, legati in parte allo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili.

«Ma in realtà - spiega la Nestle - le oscillazioni di prezzo servono solo a rendere più redditizia la produzione di elettricità delle centrali nucleari. L'attenzione sull'energia nucleare sta anche bloccando l'espansione delle energie rinnovabili. A partire da agosto, la Rwe potrebbe racimolare un extra di 100 milioni di euro dal suo ultimo aumento di prezzo».

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