[16/08/2010] News toscana

Il boom delle fontanelle di qualitą, pił salute e meno spreco di risorse

LIVORNO. Difficilmente andranno a incidere sulla riduzione della produzione di rifiuti, ma le fontanelle di alta qualità che stanno prendendo piede un po' in ogni città delle Toscana, rappresentano comunque una buona pratica che vale la pena sottolineare. Soprattutto dal punto di vista educativo, visto che approvvigionarsi a queste fonti riavvicina alle vecchie abitudini del riuso dei contenitori, della salvaguardia dell'ambiente evitando l'uso e getta (in questo caso delle bottigle in Pet), di un prodotto più sano e anche di un nuovo modo di fare socialità, visto che le code diventano un modo per scambiare quattro chiacchiere.

I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Prendiamo per esempio quelli vantati dalle fontanelle di Asa, gestore idrico della provincia livornese e di una parte delle colline pisane.

Il progetto Acqua "AQ" ha previsto la realizzazione di 17 punti di approvvigionamento idrico - le
fontanelle - che erogano, in sostanza, la stessa acqua normalmente distribuita dall'acquedotto,
che è già buona e sicura poiché controllata quotidianamente. La differenza risiede nel fatto che un
impianto di trattamento interno alla fontanella fa sì che sgorghi acqua particolarmente gradevole
dal punto di vista organolettico. È potabile. È fresca. Le sue caratteristiche chimico-fisiche, microbiologiche e organolettiche sono elevate, è insomma un'acqua più gradevole e meno "dura" rispetto a quella del rubinetto - che è pur sempre potabile - e perciò, in sintesi, più simile alle acque leggere che soprattutto il martellamento pubblicitario ci ha abituati a comprare, tanto che in Italia, a livello di consumo procapite, questa consuetudine è da record mondiale. È un'abitudine che per le famiglie comporta un onere per via dell'acquisto di acqua minerale (infatti una famiglia di 4 persone per questo spende mediamente circa 300 euro all'anno) nonché danni ambientali derivanti dalla produzione e dallo smaltimento di materie plastiche e dai trasporti su gomma in tutta Italia.

La fontanella di via del Gazometro, nel Comune di Livorno, in funzione da oltre un anno (la prima in ATO5 ad essere stata avviata), ha erogato 175 metri cubi. Quindi sono stati prelevati dalla cittadinanza ben 175mila litri di acqua, così risparmiando circa 117mila bottiglie di plastica di acqua minerale da 1,5 litri, il cui costo, considerando 0,30 euro a bottiglia, sarebbe stato di oltre 35mila euro.

Considerato inoltre che, mediamente, una bottiglia di plastica pesa circa 30 grammi, 117mila
bottiglie di plastica di acqua minerale da 1,5 litri, sarebbero state pari a 3,51 tonnellate di plastica messa in circolo: da ciò si evince che solo la fontanella di via del Gazometro, nell'arco di tempo anzidetto (luglio 2009-giugno 2010), ha già determinato una considerevole diminuzione dei rifiuti derivante dal mancato utilizzo di bottiglie diplastica e perciò un minor impatto ambientale.

Prese d'assalto, sempre a Livorno, le altre due fontanelle installate nel marzo scorso ai 3 Ponti e in Coteto (via Torino), rispettivamente con 180mila e 161mila litri erogati, anche se il record spetta a quella di via Fonte di Marmo a Castagneto Carducci, che da dicembre 2009 a luglio 2010 ha erogato ben 468 metri cubi di acqua AQ.

Ricordiamo che Il costo delle fontanelle Acqua "AQ" è stato coperto dalla Regione Toscana, dalle Province di Livorno e Pisa e dai Comuni di ATO5 che hanno preso parte all'iniziativa. ASA, di intesa con AATO5,( e così come hanno fatto molti altri gestori idrici toscani) ha realizzato il progetto, garantendo perciò il sistema di trattamento: l'acqua viene filtrata, debatterizzata, refrigerata, declorata e corretta nella sua salinità, fino a ottenere, appunto, l'acqua "AQ".

L'auspicio dunque è che si prosegua su questa strada, installando nuove fontanelle di alta qualità visto che i soldi investiti in questo senso sono se non altro soldi risparmiati sulla raccolta differenziata e sul riciclo quando va bene, soldi risparmiati sul recupero energetico negli inceneritori quando va male, o nello smaltimento finale in discarica, quando va malissimo.

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