[18/08/2010] News toscana

E ora che riparta anche il cantiere dei parchi toscani

PISA. Quest'anno neppure l'estate ha fermato del tutto i lavori nei parchi che volenti o nolenti se la sono dovuta vedere con non pochi guai vecchi e nuovi. Tra i nuovi oltre ai tagli della finanziaria va ricordata la nuova mandata di commissariamenti regionali che si aggiunge a quella nazionale mai andata del tutto in pensione.

Fermi invece i lavori - o quasi -per le aree protette marine dove semmai la stagione ha evidenziato ancor più le vecchie e nuove magagne. Quanto poi ai Santuario dei cetacei -come è noto- nulla da invidiare ai cantieri della Salerno- Reggio Calabria.

In Toscana i parchi nazionali debbono vedersela come tutti gli altri con i pochi soldi e unica nota positiva che vale la pena di registrare è che la Parco dell'Appennino Tosco-Emiliano sono stati aggiunti dopo la firma di Napolitano 2000 ettari. Un importante coronamento di un lavoro pazientemente avviato e perseguito con tenacia. Resta invece per molti versi tra color che sono sospesi la situazione dei nostri parchi regionali pur impegnati anche su nuovi fronti come quello marino sia all'Uccellina che in San Rossore con la Meloria.

E a parte il nuovo capitolo apertosi con le proposte di Rossi sulla riorganizzazione di tutta una serie di funzioni regionali che riguarda anche Alberese e la Tenuta di San Rossore qui urge la riapertura del cantiere da troppo tempo fermo della nuova legge regionale che come la novella dello stento dura da troppo tempo.

Tra i motivi ricordati fin troppe volte si sono aggiunti questa estate quelli incalzanti della costa porticcioli inclusi. Già gli impegni elettorali della nuova giunta Rossi avevano
anticipato che qui si doveva girare pagina e non soltanto sull'urbanistica. La programmazione regionale non corre, infatti, solo su quel binario come si può chiaramente vedere proprio dalle ultime vicende e polemiche costiere.

Riproporre ancora una volta la solfa del rapporto comuni-regione fuori da quel contesto pianificatorio e programmatorio che passa e non in seconda battuta dai parchi e dai bacini idrografici oltre che dalle province è una imperdonabile sciocchezza. Ecco perché urge la nuova legge.
Devo dire che dopo le interminabili polemiche su Monticchiello fa una certa impressione leggere sul sito della regione che l'ANPIL della Val d'Orcia riguarda ancora 61.000 ettari come se niente fosse accaduto.

Per i 2000 aggiuntivi dell'Appennino c'è voluto del bello e del buono fino alla firma del Capo dello Stato, qui è bastato il ...pecorino.

Chiusi gli ombrelloni sarà bene finalmente riaprire il cantiere della legge senza scuse. Di quelle sono già piene le fosse.

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