[18/08/2010] News

Nucleare Usa: fermati due reattori della Exelon a Braidwood per un guasto

LIVORNO. Nuovi guai per il gigante del nucleare Usa Exelon che sta indagando sulle cause che il 16 agosto l'hanno costretta a fermare due reattori nucleari della Braidwood generating station (nella foto).

Il blocco dell'unità 2 è scattato alle 2,06, dopo 13 minuti è stato fermato anche il reattore dell'unità 1. L'impianto nucleare sorge a circa 60 miglia a sud-ovest di Chicago e a piena potenza, i suoi due reattori producono energia elettrica sufficiente ad alimentare 2 milioni di case

Il portavoce della Nuclear regulatory commission Usa, Prema Chandrathil ha detto che per l'unità 2 c'è stato un problema con la corrente elettrica che ha coinvolto la turbina e poi il reattore, mentre nell'unità 1, fermata manualmente, si sarebbe guastato un sistema di raffreddamento secondario che ha portato all'emissione di vapore dalla valvola di scarico principale per il raffreddamento.

Chandrathil ha ostentato calma e sicurezza: « Tutti questi passaggi sono andati avanti come previsto, come progettato e come pianificato. L'utility e l'Nrc stanno indagando».

Ma qualcosa non va: esperti ambientali hanno detto che ci sono prove della presenza di trizio, liberato in aria dal vapore, nella condensa e nell'acqua. Secondo l'Nrc i livelli di trizio sono probabilmente ben al di sotto dei limiti normativi e la Exeloon ha detto che gli incidenti e il c blocco dei reattori non costituiscono una minaccia per il personale dell'impianto o per la cittadinanza .

Secondo l'Epa, Il trizio si trova in natura ma viene prodotto in maggiore concentrazione nei reattori nucleari. L' isotopo può aumentare il rischio di cancro , ma è considerato una delle sostanze meno pericolose radioattive perché lascia il corpo velocemente, ma l'Exelon ha il vizietto del trizio: a marzo ha accettato di pagare più di un milione di dollari per risolvere cause legali depositate dopo che la company aveva consentito la fuoriuscita di trizio radioattivo da tre centrali nucleari.

Perdite del trizio e acqua contaminata sono penetrate nei terreni intorno a Braidwood appartenenti alle società Byron e Dresden plants. Lo Stato ha ordinato all'Exelon di decontaminare le acque sotterranee e di aumentare i controlli per garantire che le acque reflue siano sufficientemente diluito in modo da soddisfare gli standard federali. Ma la contaminazione di Braidwood è stata solo l'ultimo episodio delle "leggerezze" dell'Exelon: nel 2006 l'Nrc l'ha citata per non aver risposto correttamente a 22 fughe risalenti al 1996.

Tornando all'incidente del 16 agosto, il vicepresidente del sito di Braidwood Station, Amir Shahkarami, assicura: «Dato che questo é accaduto durante la notte, capiamo che i nostri vicini possono avere sentito il vapore di scarico e vogliamo fare in modo che sappiano che non c'è motivo di preoccuparsi. Li ringraziamo per la loro pazienza». Ma non sembra riuscito nel suo intento di tranquillizzare la gente. Il sito di Chicago Wbez91.5 riporta la testimonianza diretta di un cittadino che sta facendo il giro dei blog locali: « Io vivo a meno di mezzo miglio a nord della centrale elettrica. Quando è stato spento il primo reattore, il suono era assordante. Sembrava un jet che stava precipitando in basso e in procinto di schiantarsi nel mio cortile. Per fortuna l'unica cosa che non ho sentito è stata una esplosione. Vivo qui da 30 anni, so come suona il rumore del vapore quando viene rilasciato. Per quello che mi riguarda, un rumore ha preceduto il rilascio di vapore. Non riesco a immaginare che rumore c'era all'interno dello stabilimento se è stato così forte in casa mia».

L'Nrc ha detto che i reattori rimarranno offline fino a quando le cause dei guasti non saranno determinati e fissati. Chandrathil spiega che « Quello che stiamo cercando di fare è stabilire se si è trattato di due situazioni distinte o se sono collegate e se quando un reattore si è spento l'altro reattore fosse ancora in attività. Oppure se la reazione ha fatto arrestare anche l'altro. Dobbiamo andare avanti e indagare su questo. Non sappiamo quanto a lungo i reattori resteranno chiusi. Ma né l'arresto né l'emissione di vapore costituiscono una minaccia per la popolazione».

Torna all'archivio