[19/08/2010] News

L'Accademia australiana delle scienze contro i greenhouse sceptics

LIVORNO. L'Australian Academy of Science ha pubblicato il rapporto "The Science of Climate Change: Questions and Answers" e spiega che «Basata su una serie di questioni chiave, questa pubblicazione si prefigge di affrontare la confusione creata da informazioni contraddittorie di dominio pubblico. Si propone di spiegare la situazione attuale nel campo della scienza del clima, anche quando c'è consenso nella comunità scientifica, e se esistono incertezze».

Il rapporto è stato preparato da un working group e dall'Oversight Committee composto dai suoi Academy Fellows (Suzanne Cory, presidente dell'Accademia australiana delle Scienze, Kurt Lambeck, Past President, Mike Raupach e Ian Allison, copresidenti del gruppo di lavoro) e da altri scienziati australiani con competenze riconosciute a livello internazionale nel campo della scienza del clima.

"The Science of Climate Change: Questions and Answers" è stato presentato il 16 agosto in occasione della National Science Week che è in corso nella capitale Canberra.

Si tratta di un vero e proprio atto di accusa contro gli eco-scettici che mettono in discussione il fatto che gli esseri umani influenzano il cambiamento climatico, quelli che l'Accademia Australiana delle scienze chiama "greenhouse sceptics" (scettici dei gas serra). Il rapporto esprime per la prima volta il consenso dei maggiori scienziati australiani sul fatto che esistono le prove che il global warming sia di origine antropica.

«In esso - spiega The Australian - nove eminenti scienziati del clima dichiarano che la temperatura media globale è aumentata nel corso del secolo passato, e che l'aumentati dei livelli di gas serra è per lo più da attribuire alle attività umane».

Il rapporto definisce le prove dell'impatto antropico sul clima e delinea le possibili conseguenze di un possibile fallimento degli impegni e delle politiche per forti tagli delle emissioni di gas serra.

L' Australian Academy of Science sintetizza le più recenti ricerche peer-reviewed e identifica le aree di incertezza scientifica, come ad esempio gli impatti regionali e i punti critici, come i limiti che se superati potrebbero portare ad un rapido e catastrofico mutamento del sistema climatico.

Kurt Lambeck, past president dell'Academy e professore all'Australian aational university's research school of earth sciences, ha curato il lavoro sul documento per chiarire I malintesi più comuni e sopiega: «Mi sentivo frustrato per il livello del dibattito sui cambiamenti climatici e per la confusione generale che si stava creando nella più ampia comunità. Una delle ragioni per le quali questo accade è che la scienza sta diventando così complessa. "Un bel po' del genuino dibattito scientifico riguarda problemi che sono in gran parte cose di secondo ordine e che non incidono sulla nostra comprensione principale del cambiamento climatico.

I principi fondamentali della climatologia, come il ruolo dell'anidride carbonica nel riscaldamento globale, non sono controversi. Ma gli scienziati stanno ancora discutendo degli Earth systems feedback mechanisms, come il possibile effetto di raffreddamento delle nubi. Se le temperature salgono, ci sarà più l'evaporazione, e questo produrrà più le nuvole. Questo potrebbe produrre un feedback negativo, ma che è una cosa molto difficile da quantificare. Come possiamo introdurre la copertura nuvolosa nei modelli? Ecco dove arriva l'incertezza, ma questo non cambierà i risultati di base».

Tra gli autori del rapporto dell'Accademia ci sono anche David Karoly, dell'università di Melbourne; Matthew England, dell'Università del New South Wales, Michael Bird, della James Cook university, e Mike Raupach della Commonwealth scientific and industrial research organisation(Csiro) del Csiro. «Sono loro che hanno identificato le domande - spiega Lambeck - Poi hanno discusso le risposte. Questo e il miglior advice che si può ottenere dalla comunità scientifica e da veri esperti nel loro campo nella scienza del clima».

Il parere sul rapporto dei sette membri del committee of experts reviewed non lascia dubbi ed è abbastanza inquietante: «Delle decisioni dovranno essere prese quanto prima per avere l'assoluta certezza riguardo al nostro futuro»

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