[20/08/2010] News

Nucleare canadese, gli ambientalisti ai capi tribali: «Impediamo l'invio di materiale radioattivo dai Grandi Laghi alla Svezia»

LIVORNO. Great Lakes United /Union St-Laurent Grands Lacs, Grandi Laghi Uniti, una rete che riunisce 150 gruppi ambientalisti canadesi, ha inviato una lettera ai capi di tribù indigeni canadesi e statunitensi per chiedergli di fermare la prevista spedizione di 1.700 tonnellate di rifiuti radioattivi attraverso i Grandi Laghi e il fiume San Lorenzo.

In autunno la Bruce Power prevede di spostare 16 generatori di vapore radioattivi in disuso da Owen Sound (nella foto), nell'Ontario all'impianto di Studsvik in Svezia. Ogni generatore pesa 110 tonnellate e contiene oltre 50.000 miliardi di becquerel di materiali radioattivi a lunga vita, inclusi cinque isotopi di plutonio. In Svezia, la Studsvik prevede di fondere fino al 90% del metallo radioattivo e venderlo come rottame "pulito" destinato ad essere utilizzato senza restrizioni.

Derek Stack, direttore esecutivo di Great Lakes United, dice: «Noi non vogliamo partite di rifiuti radioattivi provenienti da vecchi reattori nucleari che attraversano la regione dei Grandi Laghi senza previa notifica alle municipalità ed un'appropriata consultazione delle comunità. Queste spedizioni creeranno un pericoloso precedente».

Oltre 60 Ong hanno già firmato una petizione che si oppone alle spedizioni navali dei materiali radioattivi e la scorsa settimana Great Lakes United ha inviato il testo ai leader tribali su entrambi I lati della frontiera canadese-statunitense chiedendo lori di usare tutta la loro autorità per opporsi a queste spedizioni via nave.

In Canada, la lettera di Great Lakes United è stata inviata anche al primo ministro Stephen Harper, ai premier dell'Ontario Dalton McGuinty e del Quebec Jean Charest e ai funzionari del Chiefs of Ontario. Negli Usa è stata mandata al presidente Obama ed al Segretario di Stato Hillary Clinton ed ai direttori dell'Environmental protection agency e del Dipartimento dei trasporti e al National congress of american indians. La lettera è stata inviata anche ai presidenti della International joint commission.

Gordon Edwards, presidente della Canadian coalition for nuclear responsibility, sottolinea che «In una valutazione d'impatto Ambientale del 2005 , la Bruce Power ha dichiarato che questi generatori di vapore sono dei rifiuti radioattivi e che sarebbero stati stoccati in modo permanente in situ, quindi c'è già un piano alternativo che è stato approvato, le spedizioni sono completamente inutili».

Kay Cumbow, della Citizens for Alternative to Chemical Contamination del Michigan è molto preoccupato: «Dobbiamo agire adesso per salvaguardare i nostri preziosi corsi d'acqua per le generazioni future».

Qualcosa si sta muovendo, cedendo alle pressioni dell'opinione pubblica e degli ambientalisti, la Canadian Nuclear Safety Commission (Cnsc) ha recentemente accordato un'udienza pubblica su questo tema ad Ottawa per il 29 settembre e le Ong si stanno organizzando per subissare la Cnsc di osservazioni scritte e per fare interventi. La Csnc ha accettato di convocare l'audizione pubblica solo dopo che il designated officer (una specie di nostro garante del procedimento) le ha chiesto «alla luce delle preoccupazioni dell'opinione pubblica e del valore di garantire sia una corretta comprensione della portata dell'impresa che la presentazione di dati precisi relativi alla salute, alla sicurezza e dei rischi», di rivedere la concessione attraverso un'audizione pubblica di un giorno.

Ma Great Lakes United accusa la Csnc di aver già pregiudicato l'audizione pubblica visto che ha già detto che il piano della Bruce Power di trasportare via nave i generatori attraverso i Grandi Laghi e l'oceano Atlantico, «non rappresenta un rischio significativo di sicurezza» per poi aggiungere sibillinamente che ci sono «Questioni di sicurezza non significative» legate alla spedizione. Secondo Stack «Fondamentalmente, vogliono eludere il quadro normativo per la spedizione di rifiuti nucleari». Per Edwards «L'audizione pubblica della Cnsc non è altro che una vetrina per tranquillizzare l'opinione pubblica». Per Sierra Club Canada, una delle più grandi e antiche associazioni ambientaliste del Paese, la decisione della Cnsc di tenere un'audizione pubblica è comunque una vittoria, «Ma pensiamo che dovrebbe far scattare una valutazione ambientale completo dei piani della Bruce Power». Proprio quello che chiedono tutti gli oppositori del piano della Bruce Power alla provincia dell'Ontario: una vera ed esaustiva valutazione ambientale sulla proposta di spedizioni di materiali radioattivi via lago-fiume-oceano.

La Bruce Power, risponde di aver presentato le linee generali del piano di trasporto ai municipal councils dell'Ontario che sono lungo il percorso proposto e di aver tenuto tre "public open houses" che non era tenuta a fare. La Cnsc viene in soccorso all'industria nucleare e sottolinea che «Per queste "low-risk applications", come quella presentata dalla Bruce Power, é normale che decida un funzionario designato e non che siano sottoposte ad una formale audizione pubblica».

La verità è che la Bruce Power deve far presto e ha bisogno di smaltire a tutti i costi il suo materiale obsoleto: sta fecendo decommissioning ristrutturando almeno 8 reattori nucleari che ha sul Lac Huron, e la cosa costerà miliardi di dollari e bisognerà trovare anche altri luoghi dove mettere altri rifiuti radioattivi, come tubi e condotte corrose.

I generatori di vapore radioattivi sono infatti in tutto 32, ognuno grande più o meno quanto uno scuolabus, con un intrico di tubazioni di raffreddamento contaminate da sostanze come il cobalto 60 e il cesio 137, plutonio, americio, curio e prodotti di attivazione come il trizio e il carbonio 14.

Secondo il contratto firmato con la Studsvik tutti e 32 i generatori finiranno in Svezia per essere riciclati in metallo da riutilizzare. Le associazioni ambientaliste sono preoccupate per il passaggio del trasporto nucleare navale attraverso il bacino dei Grandi Laghi e il fiume San Lorenzo che contengono circa il 20% delle risorse d'acqua dolce del pianeta e forniscono acqua potabile a più di 40 milioni di persone e con un'industria della pesca che vale 4 miliardi di dollari, nonostante l'ecosistema sia già messo a dura prova dallo sviluppo industriale e urbano.

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