[18/08/2009] News

L'omaggio di Napolitano ai parchi

PISA. La stampa ha riferito con dovizia di particolari dei preparativi della visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ad Auronzo il prossimo 25 agosto. L'incontro festeggerà alla presenza del capo dello Stato, del ministro Prestigiacomo, di autorevoli personalità e soprattutto dei rappresentanti delle regioni e province ‘dolomitiche', il riconoscimento da parte dell'Unesco delle Dolomiti come patrimonio dellUmanità.

L'incontro è stato preceduto da qualche piccola schermaglia di ‘campanile' su chi ha maggiori titoli per ospitare la Fondazione del premio che dovrà gestirlo. Fortunatamente l'attenzione si è subito spostata sulle impegnative implicazioni di un ‘premio' che riguarda in ugual misura le istituzioni ed in particolare i parchi che hanno saputo in questi anni tutelare al meglio i 142.000 ettari di questo stupendo territorio.

L'Unesco infatti, nella sua motivazione attribuisce al premio il valore di ‘buona pratica', riconosce cioè alle istituzioni dolomitiche e soprattutto ai parchi del territorio il merito di aver saputo gestire quelle montagne stupende esposte a ‘tentazioni' e pericoli di vario tipo. Non si tratta, insomma, ‘semplicemente' -come in molti altri casi è avvenuto- di un premio alla bellezza ma alla capacità di averla saputa garantire -appunto tutelare- con politiche e interventi adeguati. Gestione e interventi -tanto per citare l'unico altro caso di riconoscimento naturalistico dell'Unesco in Italia- che finora non si è riusciti ad assicurare alle Eolie.

Ecco perché la visita ad Auronzo del presidente della Repubblica assume un rilevo politico-istituzionale molto importante. Dolomiti significa sistema alpino, politiche transfrontaliere comunitarie, Convenzione alpina, rapporto tra regioni ordinarie e regioni e province speciali. Significa in particolare rapporto tra parchi e aree protette nazionali, regionali e provinciali nell'ambito dei confini nazionali ma anche con parchi e aree protette confinanti dalla Slovenia all'Austria, alla Francia. Il riconoscimento delle Dolomiti può contribuire efficacemente a proiettare queste esperienze e risultati in una dimensione alpina più ampia che a livello nazionale è stata finora di fatto dimenticata al pari di quella del Santuario dei cetacei. E ciò appare tanto più importante in una fase estremamente delicata dell'Unione europea dove gli euroscettici palesi e occulti non mancano.

Ma appare non meno importante anche sul piano nazionale e noi ci auguriamo che in particolare il ministro Prestigiacomo legittimamente soddisfatta e compiaciuta del ‘marchio' Unesco, sappia trarne ora tutte le conseguenze. Le cronache, infatti, ci dicono non solo delle Dolomiti ma anche delle perduranti polemiche in numerosi parchi nazionali dall'Asinara ancora commissariato ( e non è il solo) al Circeo. Ci dicono di un governo che impugna leggi regionali come quella del Piemonte che per i parchi da decenni sta facendo cose egregie. Ci dicono di tagli pesanti all'impegno dei parchi che se fossero state praticate in ugual misura in questi anni nei parchi delle Dolomiti c'è da dubitare che si sarebbero ottenuti i risultati oggi giustamente premiati.

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