[18/08/2009] News toscana

Ict e telelavoro nell'amministrazione toscana: il punto con Marica Ugoni (Rtrt)

FIRENZE. Avrà inizio tra un mese esatto, il 18 settembre, l'incontro organizzato da Anci e regione Toscana per la formazione degli amministratori pubblici della regione sulle opportunità insite nella società dell'informazione. L'incontro, della durata di due giorni, si terrà a Viareggio presso villa Borbone, ed è presentato da Anci Toscana come «un'occasione per conoscere, approfondire, confrontarsi sulle opportunità offerte dai nuovi strumenti strategici per la governance delle città e dei territori».

La partecipazione è riservata agli amministratori locali, e sono previsti interventi di esponenti della regione Toscana, della Rete telematica regionale (Rtrt), del Centro nazionale per l'informatica nella Pubblica Amministrazione (Cnipa), del Dipartimento innovazione e tecnologie (Dit) del ministero dell'Innovazione, e di Anci nazionale. Obiettivo dell'iniziativa è «far emergere il rilievo e le implicazioni di tipo politico e istituzionale delle tematiche trattate» agli occhi degli amministratori, in particolare quelli appena eletti alla tornata del giugno scorso.

E di "implicazioni politiche e istituzionali" associate all'applicazione delle nuove tecnologie per la comunicazione ce ne sono a bizzeffe, e molte di esse investono direttamente le tematiche legate alla sostenibilità: pensiamo ad esempio alle prospettive per lo sviluppo del telelavoro, e ai vantaggi in termini energetici e produttivi connessi a questo sviluppo: dal minore fabbisogno energetico per l'azienda (sia privata, sia pubblica, con le ovvie conseguenze sulla minore necessità di strutture di "produzione" e trasferimento dell'energia) alla maggiore produttività per il lavoratore, causata da una ridotta necessità di spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e dalla possibilità di una migliore e più autonoma gestione dell'orario e del tempo dedicato al lavoro.

Altro elemento fondamentale è legato alle prospettive economiche e occupazionali legate allo sviluppo della knowledge economy, con particolare attenzione al superamento del digital divide e allo sviluppo delle infrastrutture per la banda larga. E' questo un ambito in cui l'azione diretta del Pubblico e l'incentivazione da esso ispirata per lo sviluppo infrastrutturale possono comportare significativi investimenti e ricadute occupazionali, ma con un impatto sul capitale naturale e sul territorio molto più contenuto (anche se non certo azzerato) rispetto ad altri potenziali campi di intervento, ad esempio quello della viabilità. Certo, lo sviluppo di questo settore di indirizzo richiede risorse economiche, logistiche, promozionali non di poco conto, e necessita anche di una forte preparazione a riguardo da parte degli amministratori. E in questo senso - e abbiamo citato solo due dei tanti ambiti su cui può influire lo sviluppo dell'Ict - va l'incontro di Viareggio del mese prossimo.

Per un approfondimento sui contenuti dell'evento, e sulle attuali politiche regionali, abbiamo contattato Marica Ugoni Marchetto della Rete telematica regionale Toscana, che descrive l'incontro di Viareggio come un «seminario di formazione indirizzato soprattutto ai nuovi sindaci e amministratori del territorio toscano eletti a giugno (sono più di 100) sui temi della società dell'informazione. Si parlerà quindi delle politiche regionali, del quadro istituzionale, dei piani operativi e anche di che cosa sia la rete telematica regionale».

Quali saranno gli argomenti cardine dell'incontro?
«Una panoramica su quella che in Toscana è la società dell'informazione: dal protocollo informatico (definito dal Dpr 445/2000 come «l'insieme delle risorse di calcolo, degli apparati, delle reti di comunicazione e delle procedure informatiche utilizzati dalle amministrazioni per la gestione dei documenti», ndA), la diffusione della banda larga, la dematerializzazione, la semplificazione e l'e-government. In particolare, riguardo a quest'ultimo aspetto, sarà fatto il punto sull'attuale programma regionale per l'e-gov, che scadrà nel 2010, e sulle prospettive per il prossimo».

A che punto è lo sviluppo del telelavoro in Toscana?
«La Toscana come ente ha già attivato dei progetti, sia in via sperimentale che definitiva, per il telelavoro. Finora il lavoro on-line si svolge prevalentemente da casa, ma a breve il prossimo passo sarà un maggiore sviluppo dei cosiddetti "telecentri", luoghi che fungono in pratica da sale operative decentrate. E' questa un'iniziativa che permette agli impiegati pubblici che vivono nei centri minori di svolgere il loro lavoro vicino alla propria abitazione, con i relativi vantaggi economici e il minore inquinamento prodotto, ma senza quelle conseguenze negative date dal lavorare a casa in termini di organizzazione degli spazi e anche di "abbrutimento" del lavoratore».

L'iniziativa è solo "in progetto" o è già attiva? Ed è parte del programma sopra citato per l'e-gov o è un progetto a sé stante?
«In alcuni casi è già attiva: ad esempio, nel maggio 2008 il comune di Massa Marittima ha aperto un telecentro con 15 postazioni operative, implementabili a 60. In generale, il programma 2007-2010 comprende esplicitamente l'obiettivo di "accrescere le opportunità di telelavoro nelle aree marginali": ad ora il numero di postazioni attivate in totale è di 45, ma a fine 2010 è previsto un totale di 200 postazioni».

Quali a suo parere le implicazioni per il percorso verso la sostenibilità date dallo sviluppo dell'Ict in Toscana? E quali azioni in questo senso sono più indicative?
«L'argomento è molto ampio e il tempo poco. Comunque direi che quasi tutte le azioni intraprese dalla Rete telematica regionale Toscana sono da intendersi come motore per la sfida della sostenibilità: fra queste cito la dematerializzazione dei procedimenti amministrativi e legislativi, la telemedicina, la banda larga nei territori rurali».

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