[25/08/2010] News

Israele, Libano, Kuwait... la reazione a catena del nucleare iraniano

LIVORNO. Il caricamento con combustibile nucleare della centrale iraniana di Bushehr (nelle foto) ha probabilmente segnato un punto di svolta, tanto lungamente annunciato quanto immediatamente ingestibile, nella situazione del Medio Oriente, con ripercussioni internazionali ancora imprevedibili.

Il portavoce del ministero degli esteri iraniano, Ramin Mehmanparast, ha respinto le accuse dei Paesi vicini (tutti in procinto di fare centrali nucleari, che le hanno o vorrebbero farle) sulla insicurezza della centrale nucleare originariamente tedesca e finita di costruire dai russi. «La centrale nucleare di Bushehr rispetta le norme di alta sicurezza e non presenta problemi ecologici - ha assicurato Mehmanparast - Gli Stati viocini dell'Iran non dovrebbero preoccuparsi».

Invece il sottosegretario agli esteri del Kuwait, Khaled al- Jarallah, si dice molto preoccupato per Bushehr: «Il mio Paese è molto vicino all'installazione e teme, di conseguenza, per eventuali fughe radioattive».

Il capo del nucleare iraniano, Nasser Rastkhah, ha ribattuto che «Una commissione tripartita comprendente il sistema di sicurezza nazionale iraniano, quello della Russia e il direttore del progetto è stato formato per assicurare la sicurezza della centrale energetica di Bushehr».

Intanto gli iraniani stuzzicano gli israeliani: il responsabile della base antiaerea Khatam al-Anbiya(Sigillo dei Profeti) dell'esercito iraniano, il generale Mohammad Hassan Mansourian, Intervistato dal quotidiano Hamshahri, Mansourian, ha detto che «La centrale nucleare di Bushehr è al sicuro ed è protetta da molteplici sistemi antiaerei. Bushehr non è una preda facile per eventuali attacchi aerei e che persino un velivolo grosso tanto quanto un'aquila viene intercettato sul cielo della centrale e può essere colpito facilmente. I sistemi previsti per Bushehr hanno la capacità di poter reagire con estrema rapidità ad eventuali minacce aeree».

Mehmanparas ha ribadito che «La Repubblica islamica dell'Iran ha rassicurato la comunità internazionale della sicurezza del suo primo impianto nucleare. Questo è stato confermato dall'Agenzia internazionale per l'energia Atomica(Iaea). Per quanto riguarda le accuse degli Stati Uniti all'Iran, che ritengono una minaccia i prodotti dell'industria difensiva iraniana, l'interpretazione data al progresso dell'Iran nell'industria difensiva è sbagliata visto che il rafforzamento dell'Iran è un bene per la pace e la stabilità nella regione». Il portavoce iraniano ha poi commentato sarcasticamente le dichiarazioni del vicepresidente Usa Joe Biden, che teme che l'intromissione di alcuni paesi in Iraq possa creare instabilità: «Il vicepresidente statunitense ha assolutamente ragione e per questo l'Iran consiglia agli americani di porre fine al più' presto alle loro intromissioni in Iraq e di permettere che siano gli irakeni a decidere per il proprio futuro».

Il via libera di fatto dell'Iaea al nucleare iraniano ha fatto imbufalire il premier israeliano Benjamin Netanyahu che oggi è partito per le vacanze annullando l'incontro previsto con il direttore dell'Iaea Yukiya Amano. Secondo il giornale israeliano Ha'aretz, Netanyahu ha annullato il colloquio richiesto da alcuni mesi fa da Amano. Un vero e proprio incidente diplomatico con l'Onu, probabilmente cercato e voluto. Infatti l'ufficio stampa di Netanyahu ha informato che il premier «voleva partire per le vacanze e che chiamerà al telefono Amano più tardi, questa settimana». Uno sgarbo che fa il paio con quello del ministro degli esteri Avigdor Lieberman e del suo vice Danny Ayalon, del ministro della guerra Ehud Barak e del responsabile per la sicurezza Uzi Arad, che hanno tutti rifiutato di incontrare Amano che chiedeva da mesi di poter esporre ad Israele le preoccupazioni della comunità internazionale per le sue armi atomiche.

La centrale nucleare iraniana rischia davvero di emettere la scintilla che potrebbe far saltare la polveriera del Medio Oriente e mettere in pericolo la pace mondiale. Ieri il moderato presidente del Libano, Michel Suleiman, ha confermato che acquisterà armi dall'Iran e il segretario generale di Hezbollah, Seyyed Hassan Nasralla, ha subito espresso tutto il suo sostegno alla decisione. Secondo la rete satellitare iraniana PressTv «Nasrallah ha garantito che Hezbollah userà la sua amicizia con l'Iran per equipaggiare l'esercito libanese. Non ho dubbi che l'Iran ci aiuterà». Poi, parlando alla tv al-Manar il leader del partito integralista musulmano libanese ha spiegato che «Il Libano deve comprare armi solo da paesi che sono pronte a vendere senza fare ulteriori condizioni». Si riferiva alla promessa di aiuti militari Usa in cambio di "cooperazione", probabilmente un calo della tensione al confine con Israele. Nasrallah ha invitato le autorità libanesi «A seguire l'esempio iraniano sul nucleare e a costruire una centrale per rispondere alle necessità di energia del paese dei cedri. I costi di costruzione della centrale di Bushehr sono stati minori di quanto il governo libanese ha investito nella rete elettrica. Io invito il governo a costruire una centrale per produrre elettricità; in quel caso noi riusciremmo ad esportare energia anche in Siria, Cipro e negli altri paesi della regione». Il tutto al confine con Israele pronto a bombardare la lontana centrale iraniana e che periodicamente ha invaso il Libano per molto meno.

Intanto Teheran svela quanto siano inconsistenti le sanzioni dell'Onu e come siano violato anche da imprese dei Paesi del G6 che le hanno scritte e da quelli arabi "moderati" che le hanno invocate. La radio ufficiale iraniana Irib sottolinea che «I partner stranieri, comprese compagnie di Germania ed Emirati Arabi, hanno investito oltre un miliardo di dollari nei progetti inerenti alla costruzione di nuove centrali elettriche in Iran». Secondo l'agenzia Irna, «Il rapporto ufficiale diffuso lunedi dal Ministero dell'Energia iraniano rivela che la Germania ha investito 445 milioni di dollari nella centrale a ciclo combinato di Pareh-Sar, nel nord dell'Iran, mentre gli Emirati Arabi Uniti hanno investito 720 milioni di dollari nella costruzione di una centrale a gas ed un'altra a ciclo combinato rispettivamente ad Isfahan e Shiraz». L'iran prevede di produrre nel 2014 il 17.08% dell'elettricità dell'intero Medio Oriente e del Nordafrica. Pochi giorni fa il Ministro dell'economia iraniano Shamseddin Hosseini ha annunciato che «Nel 2009 l'Iran ha attirato 3 miliardi di dollari di investimenti dall'estero nonostante le sanzioni».

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