[25/08/2010] News

Ecco il pił piccolo rospo del mondo, scoperto al confine tra Equador e Colombia

LIVORNO. Ricercatori colombiani ed ecuadoriani hanno scoperto nel territorio di "la Bonita" a cavallo del confine tra Equador e Colombia, il più piccolo rospo del mondo: le femmine misurano 18 millimetri, i maschi arrivano appena a 12 mm. Il rospetto, battezzato osornophryne cofanorum, è di colore bruno ed ha una pelle così traslucida da far intravedere parti dello scheletro.

L'anfibio, che è stato subito inserito nella lista delle specie protetta da Colombia ed Equador, ha avuto l'onore di essere presentato dalla televisione di Stato messicana , ma sua descrizione scientifica è stata fatta sui "Papéis Avulsos de Zoologia del Museo di zoologia dell'università di Sáo Paulo" con una pubblicazione intitolata "Una nueva especie de sapo del género Osornophryne (Anura: Bufonidae) de las estribaciones amazónicas de los Andes de Ecuador" firmata dal ricercatore colombiano indipendente Jonh Jairo Mueses-Cisneros, dal Mario Humberto Yánez-Muñoz della División de herpetología, del Museo ecuatoriano de ciencias naturales e da Juan M. Guayasamin del Museo de zoología, Escuela de ciencias biológicas della Pontificia universidad Católica del Ecuador.

I tre ricercatori spiegano che « Una nuova specie di distinta di Osornophryne è descritto per il versante amazzonico delle Ande ecuadoriane ad altitudini tra i 2600 e 2800 m. La nuova specie differisce dalla maggior parte dei suoi congeneri (ad eccezione di O. gacamayo) avendo allungate le "dita" IV e V, probabilmente come adattamento alle abitudini arboree».

L' Osornophryne cofanorum differisce da tutte le Osornophryne conosciute perché cranio, delle vertebre e scheletro "spuntano" dalla pelle, conferendo a questo minuscola animale un inquietante aspetto scheletrico. Inoltre i maschi sono ricoperti di escrescenze gialle sulla punta del muso, sopra le palpebra, gli arti e il dorso.

Il genere Osornophryne si conosce da poco più di 30 anni, dopo la descrizione di uno di questi anfibi fatta da Ruiz-Carranza e Hernández-Camacho (1976), questi rospi sono stati classificati soprattutto a partire dagli anni '80 e fino al 2008, rivelando una complessità maggiore di quanto si pensasse.

I tre ricercatori spiegano che «Le descrizioni delle specie basate su pochi esemplari, il dimorfismo sessuale poveramente documentato, la colorazione polimorfica di alcyne specie e la somiglianza di molte popolazioni geograficamente isolate, hanno contribuito a far si la conoscenza delle Osornophryne sia incompleta e , molte volte, confusa; per questa ragione, nuovi taxa, ridescrizioni e correzioni di identificazioni sbagliate sono frequenti in letteratura».

La scoperta del mini-rospo è avvenuta grazie all'invito rivolto nel 2008 dal Field Museum of Chicago a Mueses Cisneros e Yánez Muñoz di partecipare all'inventario dell'erpetofauna delle aree dei fiumi Cofanes e Chingual nel nord dell'Equador orte. Uno dei siti selezionati per la ricerca era proprio "La Bonita".

Gli scopritori dell' Osornophryne cofanorum sottolineano che «questo luogo di difficile accesso ha prodotto, tra le altre cose, la scoperta di una specie non descritta di Osornophryne molto appariscente ed abbondate».

L'Amazzonia così ci ha regalato l'ultimo piccolo e incredibile gioiello della biodiversità di questo sorprendente pianeta.

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