[01/09/2010] News

L'Uganda si autofinanzia un acquedotto

FIRENZE. Questa volta non sono i finanziamenti della Banca mondiale o l'intervento della cooperazione internazionale a fornire le risorse economiche per costruire infrastrutture destinate al miglioramento della qualità della vita degli abitanti di molti villaggi in Africa. Ci sarà un intervento diretto di uno stato di quel continente.

Come noto una delle maggiori criticità del continente africano è rappresentata dalla carenza di acqua potabile per cui proliferano malattie veicolate da acqua sporca che sono la causa anche di un'alta mortalità infantile.

Nella regione nord-orientale dell'Uganda ora sono iniziati i lavori per la costruzione di un acquedotto che porterà per la prima volta acqua potabile a nove villaggi di quell'area. Beneficeranno dell'apporto idrico del nuovo acquedotto, che si stima possa essere completato entro otto mesi, i villaggi di Buloba, Malindi, Kikubamutwe, Naminya-Kiira e Naminya, che si trovano nella provincia di Buikwe, e quelli di Bujagali, Kiabyrwa, Ivunamba e Namizi nella provincia di Budondo.

Il finanziamento dell'infrastruttura, il cui costo previsto è pari a circa 771.000 euro, è a carico dell'Ente idrico nazionale ugandese e di una società che gestisce la centrale elettrica di Bujagali, situata nella stessa zona.

Torna all'archivio