[19/08/2009] News

Il Qatar ha bisogno di pił aree marine protette

LIVORNO. Il giornale del Qatar The Peninsula dà notizia che il gruppo di esperti al lavoro sul Qatar's national master plan ha esortato le autorità dell'emirato petrolifero ad istituire nuove e più ampie aree marine protette nelle zone più ecologicamente sensibili del mare che circonda il piccolo Stato proteso nel Golfo Persico.

Uno dei partecipanti al "key expert working group" voluto dal governo di Doha, evidenzia su The Peninsula che «Il Qatar ha molti progetti per proteggere la sua area costiera. C'è il bisogno immediato di sviluppare un'area marina protetta. La cooperazione dei diversi stakeholders è necessaria per la protezione dell'ambiente marino . Sembra che le autorità siano in attesa di questo feedback.. L'idea è quella di alleggerire la pressione sul fragile ambiente marino del Qatar attraverso lo sviluppo di una pesca sostenibile e ricreazione marina nella zona designata.

La protezione terrestre e la salvaguardia dell'ambiente marino costituiscono due più importanti emergenze del Qatar's national biodiversity strategy action plan (Nbsap) avviato nel 2004. Gli 11 punti ed obiettivi strategici del Nbsap includono anche l'uso sostenibile delle risorse marine e costiere, desertificazione e pascoli, desertificane ed agro-biodiversità, legislazione ambientale, monitoraggio ambientale e valutazioni di impatto ed accordi ambientali multilaterali».

Una delle strategia chiave dal Nbsap è proprio finalizzato alla tutela delle risorse marine e costiere e richiede l'attuazione di un piano di gestione delle zone costiere, ma anche l'attuazione della normativa che disciplinano la pesca e altre attività che possono mettere a repentaglio le risorse marine.

Il recente rapporto "Conservation in Qatar: Impacts of increasing Industrialization" realizzato dal Georgetown university's Center for International and regional studies ha identificato per conto del governo dell'emirato il perimetro delle 3 aree marine protette già designate.

Oggi il Qatar ha 8 aree protette (5 terrestri e 3 marine): Al Reem, inclusa recentemente dall'Unesco tra le riserve della biosfera, Al Thakira, Shahaniya, Al Khor Udaid, Al Weseil, Al Oraiq e Al Mas'habiya, che insieme coprono il 18% del territorio nazionale.

Ci sono anche tre aziende faunistiche: Shahaniya, Al Mas'habiya e Al Isheiriq per l'allevamento di specie minacciate di estinzione.

Secondo o il rapporto della Georgetown university sulle aree protette del Qatar, la legge "Protection of Wildlife and Their Natural" consentito di prevedere e designare i confini delle aree protette e di approvare I regolamenti per salvaguardare le specie animali e vegetali al loro interno ma «Sfortunatamente, le guardie impiegate nelle aree protette non sono formate per la gestione delle aree protette».

Il Protected area action plan del 2007 delinea lo stato attuale delle aree protette in Qatar e
le azioni necessarie per il loro lo sviluppo e gestione nei successivi 5 anni.

Attualmente, un piano di gestione è in fase di sviluppo nella riserva della biosfera di Al Reem, circa 1200 chilometri quadrati all'interno dei quali vivono circa 18.000 persone, il 75% delle quali sono individui di sesso maschile, per la maggior parte dei lavoratori immigrati che vivono in condizioni lavorative ed igienico-sanitarie spesso terribili e, il 40% di loro, sotto la soglia di povertà. Questa situazione sta rendendo praticamente impossibile il controllo e la repressione del bracconaggio e la raccolta di specie vegetali all'interno della delicatissima area protetta.

Secondo il rapporto anche le altre aree protette e centri di allevamento della fauna selvatica del Qatar devono fare i conti con una presenza umana sempre più invadente e con una popolazione di lavoratori stranieri sottopagati che non può certamente pensare alla salvaguardia di un ambiente del quale molti di li oro non conoscono e non comprendono l'importanza.

L'unica area protetta che non sembra risentire del fenomeno è quella di Khor Udaid, poco più di 1.100 chilometri quadrati, l'unico sito geologico del Qatar che presto potrebbe essere designato come patrimonio mondiale dell'Unesco, e questo per un semplice motivo: a differenza delle altre aree protette è completamente disabitata.

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